Esteri

Allarme al confine: spuntano gli “omini verdi” tra Estonia e Russia

Presenze sospette lungo la frontiera

Tensione crescente lungo il confine tra Estonia e Russia, dove sono stati avvistati alcuni soldati in uniforme anonima, privi di mostrine o segni distintivi. Le immagini diffuse dall’emittente estone ERR mostrano uomini armati muoversi in un’area di confine isolata, alimentando i timori di una possibile provocazione russa.

Le guardie di frontiera estoni, in un rapporto diffuso poche ore dopo l’avvistamento, hanno confermato di aver osservato “gruppi di uomini armati impegnati in attività sospette”, precisando che non si tratta di membri delle forze estoni. La presenza, secondo Tallinn, rappresenterebbe una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale.


L’appello alla calma da Tallinn

A ridimensionare parzialmente l’allarme è intervenuto in serata Marko Mikhelson, presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento estone, che su X ha invitato i cittadini a mantenere “calma, compostezza e concentrazione”, assicurando che “la situazione è sotto controllo”.

Nonostante le rassicurazioni ufficiali, l’episodio ha riacceso l’attenzione internazionale sulla stabilità del confine orientale della NATO e dell’Unione Europea, in un momento già segnato da forti tensioni con Mosca.


Il fantasma della Crimea e del Donbass

Il termine “omini verdi” non è nuovo alla scena geopolitica. Fu proprio questa definizione – in inglese Little Green Men – a identificare i soldati senza insegne che nel 2014 presero parte alle operazioni che portarono la Russia a occupare la Crimea.

Allora, i militari privi di segni distintivi occuparono l’aeroporto di Simferopoli e diverse basi militari, preludio all’annessione del territorio ucraino. Uno schema simile si sarebbe ripetuto anche nel Donbass, dove tra gli “omini verdi” sarebbero stati presenti elementi delle forze speciali russe.


Un segnale da decifrare

L’apparizione di questi uomini al confine baltico – in un momento di crescenti attriti tra Mosca e l’Occidente – viene letta da diversi osservatori come una prova di forza o un test di reazione. Tallinn, intanto, mantiene alta la sorveglianza e coordina con gli alleati NATO misure preventive di sicurezza, in attesa di chiarire chi si celi dietro quelle uniformi senza nome.

 

 

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