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AL-JAZEERA, GOVERNO ITALIANO NEL CICLONE: “PAGATI RISCATTI MILIONARI AI TERRORISTI”

(di Franco Iacch) – Un’indagine di sei mesi condotta dal “Nucleo Investigativo
di Al Jazeera” avrebbe gettato luce sul mondo oscuro dei negoziati
per il rilascio di ostaggi, ed avrebbe rivelato il modus operandi di alcuni
governi che sceglierebbero di pagare i riscatti.

In un caso l’Italia avrebbe pagato svariati milioni di
dollari per la liberazione di uno italiano e di una giornalista belga. In un
altro, Al Jazeera avrebbe ottenuto le fotografie di un
riscatto in denaro, per 11 milioni di dollari, che sarebbe stato pagato dall’Italia
al gruppo armato siriano, al-Nusra, in cambio del rilascio di due operatori
umanitari.
I file segreti ottenuti da Al Jazeera rivelerebbero
anche come l’Italia sarebbe intervenuta nei negoziati con i pirati somali ed
avrebbe mediato un accordo per pagare 525 mila dollari per il rilascio di due
soggetti. Italiani e sudafricani avrebbero poi servito ai media una storia
falsa, sostenendo un audace raid condotto dai militari somali, sostenuti
dall’Occidente, per liberare gli ostaggi.
Potrebbe scatenare un putiferio in Italia il nuovo
documentario di Al Jazeera dal titolo “The Hostage Business”,
che andrà in andrà lunedì prossimo, 12 ottobre. Al Jazeera sarebbe
entrata in possesso anche di fotografie che mostrerebbero gli undici milioni di
dollari in contanti che sarebbero stati consegnati lo scorso gennaio agli
emissari del fronte al-Nusra, legato ad al-Qaeda. Il denaro, sempre secondo Al
Jazeera
, sarebbe servito per la liberazione delle operatrici umanitarie
rapite. Sempre la tv araba, sostiene il pagamento di un altro riscatto che
sarebbe avvenuto per la liberazione di altri due soggetti tenuti in ostaggio in
Somalia ed il segreto imposto dalle autorità sulle dinamiche anche ai familiari
degli ostaggi.
Il governo italiano si sarebbe rifiutato di commentare i
risultati di Al Jazeera, affermando la sua politica di “non
pagare riscatti”.
Il documentario, The Hostage Business, esplora
anche il caso del giornalista statunitense James Foley, decapitato dallo Stato
Islamico nell’agosto dello scorso anno.

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