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AL DEBUTTO LA GAZZELLA SPAGNOLA, A BORDO ANCHE “ODINO”: ECCO A COSA SERVE

(di Emanuele Mùrino) – Sia pure senza il crisma di
una presentazione ufficiale, la nuova Seat Leon dei Carabinieri ha trascorso la
festa dell’Arma sotto i riflettori. L’occasione è stata il 201° anniversario
della fondazione dell’Arma, celebrato presso la Caserma “Salvo D’Acquisto” di
Roma.

A due settimane esatte dal debutto della gemella con i colori della
Polizia di Stato, ecco la vettura spagnola in livrea blu, tetto bianco e doppia
saetta rossa, tipica delle vetture del Nucleo Radiomobile, a chiudere le
fiancate sotto il logo del 112.
In
arrivo 106 Leon.
 La Leon con
le stellette è figlia, come noto, di un progetto congiunto tra Carabinieri e
Polizia, definito a valle del bando di gara che ha visto prevalere il marchio
spagnolo di casa Volkswagen. Un colpo, forse, per i puristi dell’italianità e
per i tanti fan delle Alfa in divisa, ma logiche di mercato e spending review,
si sa, hanno poco a che vedere con le emozioni. Saranno 106 le prime Leon
per i Carabinieri ma è assai probabile che il numero delle gazzelle aumenti: si
potrà esercitare, infatti, “il diritto di opzione, agli stessi termini e
condizioni della fornitura aggiudicata, entro tre anni dalla data di
esecutività del contratto, per l’acquisto di ulteriori autovetture”. Si tratta
di 3.900 Leon, di cui 2.100 per l’Arma (per un importo di poco oltre i 99
milioni di euro). Incluso nella gara pure il pacchetto assistenza garantita per
“6 anni o 150.000 km”.
A
bordo, due Carabinieri e… ODINO.
 Costruita
sul pianale Mqb – comune a numerosi modelli del Gruppo VW, tra cui Audi A3 e
Volkswagen Golf – la Leon 2.0 TDI è una trazione anteriore, spinta dal
collaudato quattro cilindri da 150 CV abbinato al cambio manuale a sei marce.
Tra le modifiche più evidenti, l’abitacolo diviso in due da una separazione in
policarbonato trasparente. L’intera cellula posteriore è climatizzata e il
divano è in materiale lavabile ed ergonomico. Le cinture di sicurezza, infine,
hanno attacchi sistemati verso le portiere con un doppio sistema di blocco,
meccanico ed elettrico. Sui cruscotti delle Leon ci sarà ODINO,
l’Operational Device for Information, Networking and Observation, sistema riservato
alle gazzelle del Radiomobile per collegarsi in tempo reale con le banche dati
delle Forze di Polizia, della Motorizzazione e dell’Ania. Il cuore di ODINO è
un normale tablet da 7” che gira su Android e può essere spostato di auto in
auto, poiché ne riconosce il codice radio. Oltre alle interrogazioni in
mobilità, l’apparato opera in rete (Networking) con il software delle Sale
Operative cui può inviare foto e video (Observation). La Leon vista ieri a
Roma non è ancora operativa e a breve l’Arma definirà il calendario per
l’immissione in servizio delle nuove gazzelle, nelle varie sedi dei Nuclei
Radiomobile.

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