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“Di fronte a certi
livelli di antisocialità, di subcultura della violenza e di perversione del pensiero
– e non solo di quello, a ben guardare certi curriculum delinquenziali -, non
c’è veramente nulla che si possa utilmente fare per riportare menti così tanto
deviate dall’odio e dalla passione per la trasgressione nell’alveo dell’umana
pietà.
Quella pietà, per intenderci, che non ti consente di esultare quando il
tuo ‘nemico’ ha perso la vita; quando intere famiglie piangono un cadavere;
quando, pur nella contrapposizione più dura fra diverse posizioni, il ‘minimo
sindacale’ dell’onore che contraddistingue un uomo differenziandolo da certe
bestie striscianti esclude una ferocia propria solo delle orde di barbari del
tempo che fu.
Di fronte ad affermazioni come quelle comparse sull’account
facebook di Mauro Gentile risulta del tutto evidente che l’unica cosa che può
servire è il solo intervento divino, ma intanto, qui sulla terra dove la
misericordia non è poi così tanta come si impara leggendo il ‘nostro eroe’, noi
chiediamo, pretendiamo che i colleghi siano tutelati. Tutelati anche da
azioni così pericolose e lesive come quella commessa da uno che non ha esitato
ad inneggiare di fronte al suicidio di un Poliziotto, ad istigarne degli altri,
ed a infierire contro di noi senza alcuna riserva”.
Il Coisp,
Sindacato Indipendente di Polizia, per mano del suo Segretario Generale,
Franco Maccari,ha sporto una nuova querela a difesa dei diritti e degli
interessi dei Poliziotti, questa volta contro il titolare dell’account facebook
“Mauro Gentile (Libero)”, o comunque dell’utilizzatore di tale account alla
data del 16 luglio, alle ore 19.20, quando sulla bacheca compariva un post
inerente il suicidio di un Poliziotto in servizio presso il 7° Reparto Mobile
di Bologna in cui era scritto, fra l’altro: “Questi sono i suicidi che
vogliamo, non sentiremo la tua mancanza”, o “…il 7° Reparto di Bologna rimane
sempre un covo di merde… suicidatevi tutti!”, ed
anche “Manca solo il Coisp così la fogna
è piena”.
“Si tratta di
affermazioni poi riprese da primarie testate giornalistiche – spiega l’avvocato
Eugenio Pini, che rappresenta il Coisp in questa come in molte altre azioni
legali -, rispetto alle quali Franco Maccari, in qualità di Segretario Generale
del Sindacato Indipendente, ha chiesto alla Procura della Repubblica di
perseguire penalmente l’autore contestandogli le fattispecie di reato che
dovessero ritenersi configurabili”.
“Le parole di
questo soggetto inqualificabile – conclude Maccari -, di cui la stampa
ricostruisce il passato recente ricordando la sua condanna definitiva per gli
scontri avvenuti a Roma nell’ottobre del 2011, sono potenzialmente pericolose
quanto le pietre, le bombe, la spranghe impugnate da vili criminali in quell’inferno che fu trasformata la
Capitale in occasione di quella devastazione attuata da Gentile e da suoi degni
pari.
E’ la dimostrazione,
ove mai ce ne fosse bisogno, di quale sia la natura che anima i nemici dello
Stato, gli attentatori dell’ordine e della sicurezza pubblica, i codardi che
hanno un unico desiderio perseguito come una missione: abbattere le Forze
dell’Ordine. Questo signore se ne strafrega delle conseguenze giudiziarie dei
suoi gesti (evidentemente dallo scarsissimo effetto deterrente), insiste
imperterrito e pervicace a dare addosso a chi porta la divisa, e oggi lo ha
dimostrato vomitando tutto il proprio velenoso odio in quattro righe che, però,
hanno potuto vagare in lungo e in largo nel web, facendo altrettanti se non più
danni di quelli provocati a Roma nel 2011. E’ importante sottolinearlo, è
importante che tutti lo tengano bene a mente: questa è la pasta di cui sono
fatti quelli con cui dobbiamo misurarci quando andiamo in strada a fronteggiare
problemi che nessun altro può gestire”.
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