Crosetto: “Difesa pronta a ogni scenario, ma dobbiamo essere ottimisti: lavoriamo per la pace”
Nelle celebrazioni del 4 novembre a Cagliari, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha delineato la doppia missione delle Forze armate italiane: la salvaguardia della pace e la prontezza di fronte a ogni scenario possibile. Un discorso che assume risonanza speciale alla luce degli eventi in corso nella Striscia di Gaza, con l’Italia che si pone come intermediario per la pace e come difensore della sicurezza nazionale e internazionale.
“La difesa della pace, in Patria e all’estero, è il compito primario delle Forze armate,” ha dichiarato il Ministro Crosetto, enfatizzando la complessità crescente di tale mandato nel contesto attuale. L’urgenza di evitare che il conflitto tra Israele e Gaza sfoci in una “nuova Lepanto” è palpabile nelle parole del ministro, che evidenzia la necessità di prevenire una guerra di civiltà tra cristianesimo e Islam, Occidente e Oriente.
Gaza: Tra Aiuto Umanitario e Dialogo
L’Italia non rimane a guardare ma si attiva concretamente. Crosetto sottolinea l’invio di aiuti umanitari, la predisposizione di strutture mediche, anche navali, per assistere i civili, vittime inermi del conflitto. “Quando c’è una guerra, bisogna che qualcuno parli di pace,” insiste il Ministro, ponendo l’Italia come modello di un’azione pacifista attiva e non meramente dichiarativa.
Il Realismo della Difesa
Al contempo, la visione di Crosetto non è idealistica, ma radicata in un realismo strategico. “La Difesa deve prepararsi a tutti gli scenari,” afferma, segnalando la responsabilità della sicurezza nazionale di prevedere e prevenire gli scenari peggiori. Un equilibrio tra l’ottimismo necessario per promuovere la pace e il pragmatismo essenziale per garantire la sicurezza.
La Comunità Internazionale e l’Italia
Il ministro fa notare un aspetto forse inaspettato: una “comunità d’intenti” tra l’Occidente e i Paesi arabi, una rara sinergia finalizzata alla de-escalation del conflitto. Gli sforzi degli Stati Uniti e le mosse diplomatiche come quelle del Segretario di Stato americano Blinken sono segnali di questa comunione di intenti, a cui l’Italia contribuisce e si allinea con speranza e determinazione.
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