Difesa: Il Ministro Crosetto Incontrerà i sindacati militari, Il Presidente del Consiglio il Cocer
Il 16 novembre 2023 rappresenta una data fondamentale nel panorama politico italiano. Con l’avvicinarsi del Consiglio dei Ministri monotematico, il paese si prepara ad affrontare questioni di rilevanza per gli appartenenti alle Forze di Polizia, Forze Armate, Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Si tratta di una riunione che potrebbe plasmare le sorti di questi importanti pilastri della nostra società, e le manovre iniziali fanno già parlare di sé.
Premier Meloni e l’Incontro con il COCER
Il Premier Meloni, in aderenza con quanto previsto dalla normativa vigente, incontrerà il Comitato Centrale di Rappresentanza Interforze (COCER) per essere audito a premessa del disegno di legge di bilancio.
Il Ministro della Difesa e le APCS
Parallelamente, mentre il Premier si impegna in un dialogo diretto con il COCER, il Ministro della Difesa, Onorevole Guido Crosetto, ha optato per una differente direzione, scegliendo di interloquire con le Associazioni Professionali a carattere Sindacale tra Militari (APCSM). Quest’ultime, una volta valutata la loro rappresentatività, potrebbe avere un ruolo chiave nelle contrattazioni normative ed economiche che seguiranno.
Possibili Fratture Istituzionali?
La diversità di approccio tra il Premier Meloni e il Ministro Crosetto potrebbe generare dubbi e perplessità: si tratta davvero di una frattura istituzionale o è semplicemente un modo differente di approcciare le Forze Armate? La speranza è che entrambi, pur seguendo strade diverse, dialoghino tra di loro, evitando incomprensioni e decisioni non allineate.
Questioni Non Ancora Risolte
Una delle preoccupazioni emerse riguarda la posizione dei dirigenti sindacali militari. Non è ancora chiaro come questi potranno affrontare le contrattazioni, che potrebbero protrarsi per mesi, senza l’opportunità di distacchi e permessi. C’è l’aspettativa che il Ministro della Difesa possa fornire una soluzione, ma la speranza è che non si presenti con soluzioni impopolari come quella precedentemente adottata dei 45 giorni di licenza straordinaria.
Errare, come si suol dire, è umano, ma perseverare potrebbe costare caro alla coesione e all’efficienza di queste fondamentali istituzioni.
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