IL GOVERNO BOCCIA RITORNO CARABINIERI AUSILIARI. “NON IN LINEA CON LA PROFESSIONALIZZAZIONE DELLE FORZE ARMATE”
Abbiamo pubblicato a settembre la proposta presentata dall’on. Deidda (FdI) sulla reintroduzione dei carabinieri ausiliari. Mentre infatti si discute sulla Leva obbligatoria, con posizioni differenti anche nella stessa compagine di governo, reintrodurre il servizio Ausiliari dei Carabinieri, su base volontaria e attraverso i concorsi Vfb1, potrebbe consentire non solo di colmare parzialmente i vuoti d’organico, che l’Arma lamenta da tempo, ma anche di assolvere alla funzione addestrativa ed educativa, che proprio i ‘tifosi’ della leva portano avanti. Era questa l’opinione dell’on. Deidda, che, secondo quanto apprende Infodifesa.it non ha riscontrato il parere favorevole del Governo.
Il sottosegretario alla Difesa Angelo TOFALO ha osservato che la figura del volontario in ferma prefissata e quella del carabiniere ausiliario rispondono a diverse esigenze e sottendono profili giuridici e di reclutamento distinti.
In particolare, il volontario, a differenza del carabiniere ausiliario, è un soggetto completamente svincolato dagli obblighi derivanti dalla coscrizione obbligatoria, mentre, come anticipato, a seguito alla sospensione del servizio militare obbligatorio in Italia non è stato più possibile arruolare carabinieri ausiliari. Tofalo ha sottolineato, inoltre, che il reclutamento del volontario avviene tramite concorso pubblico per titoli ed esami, mentre per diventare carabiniere ausiliario era sufficiente manifestare,in sede di arruolamento alla leva, una generica adesione di preferenza.
Quindi secondo il Governo quanto richiesto dall’on. Deidda non sarebbe in linea con l’impianto della professionalizzazione dello strumento militare, che impernia sui volontari delle Forze armate l’alimentazione sia dei propri ruoli che di quelli delle Forze di polizia, risultando in contrasto con la vigente normativa che non contempla la possibilità per la figura dell’ausiliario diusufruire di quei benefici che la legge riserva alla figura del volontario.
Infine per quanto concerne l’assegnazione di una quota di militari in ferma breve in favore dei carabinieri, ossia l’intendimento di prevedere anche per essi la figura del VFP1, Tofalo osserva che tale possibilità non è consentita dalla normativa in vigore, appartenendo i volontari in ferma prefissata (VFP1) a una categoria che non trova corrispondenza nell’Arma, ove il grado iniziale (carabiniere) è equiparato al primo caporal maggiore e gradi corrispondenti delle altre Forze armate (articolo 630 del codice dell’ordinamento militare). Tofalo ha concluso sottolineando l’eventuale reintroduzione della figura del carabiniere ausiliario, se da un lato apporterebbe benefici alle esigenze dell’Arma in termini di maggiori risorse da devolvere a determinati servizi,dall’altro impatterebbe negativamente sui volumi di forza delle altre Forze armate che, già in seguito all’apertura dei reclutamenti nei ruoli iniziali delle Forze di polizia a personale proveniente direttamente dai civili, stanno attualmente fronteggiando la criticità del mancato perseguimento degl iobiettivi assunzionali.