Italia sotto scudo incompleto: Crosetto ammette «vent’anni di ritardo»
Difesa nazionale: il ministro non nasconde la fragilità
«L’Italia non è pronta né a un attacco russo né a un attacco di un’altra nazione». Con questa frase netta, Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha aperto il suo intervento al primo Forum sulle forniture alla Difesa, organizzato dallo Stato Maggiore a Roma il 16 settembre.
Crosetto ha ammesso senza giri di parole: «Dobbiamo recuperare un gap di vent’anni, e non lo faremo certo in due o tre anni. Ogni giorno acceleriamo su ricerca e capacità di difesa, ma serviranno anni per costruire uno scudo credibile».
Difese aeree in prima linea
Il ministro ha chiarito la priorità: rafforzare le difese aeree. «Partiamo da lì, perché ciò che accade in Ucraina insegna che bisogna saper riconoscere e contrastare attacchi missilistici e con droni».
Un riferimento esplicito è andato al caso Israele: «Attacchi come quelli subiti da Tel Aviv da noi non avrebbero la stessa percentuale di successo». L’obiettivo, ha spiegato, è costruire un sistema di rilevamento e reazione credibile, con la consapevolezza che i tempi di recupero saranno lunghi.
NATO: più assetti italiani sul fronte Est
Il tema caldo resta il contributo italiano alla Nato. Crosetto ha escluso nuove richieste vincolanti, ma ha confermato disponibilità ad aumentare la permanenza di sistemi già dislocati: «Potremo lasciare più a lungo i Samp-T sul fronte Est e prolungare la presenza degli aerei radar Caew».
Una disponibilità che si somma a un impegno già rilevante: l’Italia è tra i principali contributori delle missioni dell’Alleanza atlantica.
Il nodo delle risorse: «Nessuno scontro con Giorgetti»
Sulle polemiche interne alla maggioranza circa le risorse da destinare alla Difesa, Crosetto ha tagliato corto: «Con Giorgetti nessun dissidio. Ci conosciamo da 25 anni, abbiamo lavorato insieme in commissione Bilancio. Lui conosce le esigenze della Difesa, io conosco i vincoli di bilancio. Ci fidiamo l’uno dell’altro».
Il messaggio è chiaro: la Difesa chiede, ma sarà il Ministero dell’Economia a valutare compatibilità e tempi.
Portolano: equilibrio tra Forze Armate e industria
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, ha messo in guardia contro il rischio di «inversione dei ruoli» tra militari e aziende: «Le Forze Armate devono dettare le esigenze operative, non subirle dall’industria. L’equilibrio è fondamentale, con l’interesse nazionale come bussola».
Durante il Forum è stato sottoscritto un Manifesto di intenti per un grande progetto di studio sul procurement militare, che coinvolgerà università, aziende e istituzioni in un percorso di otto mesi.
SAFE, un volano per la Difesa italiana
Portolano ha evidenziato l’importanza del fondo europeo Security Action for Europe (SAFE), che consentirebbe di finanziare programmi critici e urgenti senza pesare immediatamente sul bilancio statale. «L’inclusione dei progetti nazionali nel SAFE – ha spiegato – permetterà non solo di acquisire capacità di difesa indispensabili, ma anche di rafforzare il posizionamento dell’industria italiana sul mercato europeo, con ricadute positive in termini di know-how e Pil».
Tecnologie duali: ponte tra militare e civile
Il Capo di Stato Maggiore ha insistito inoltre sulla necessità di valorizzare le tecnologie duali – cyber, ICT e spazio – in grado di trovare applicazioni sia militari sia civili. Un’osmosi che, nelle parole di Portolano, «favorisce lo sviluppo di un ecosistema equilibrato, dove la difesa non resta isolata ma si apre al dialogo con la ricerca universitaria e il comparto produttivo civile».
Industria: «Serve visione di lungo periodo»
Dal fronte industriale, il presidente di Fincantieri Biagio Mazzotta ha invocato «programmi pluriennali» per dare stabilità agli investimenti ed evitare sprechi.
Il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, ha ricordato i progetti di cooperazione già avviati, dal carro armato europeo con Rheinmetall ai droni con Baykar, e ha annunciato che entro settembre punta a chiudere una joint venture spaziale con Airbus e Thales.
Programmazione e stabilità per i conti pubblici
Accanto alla richiesta di progetti pluriennali, il presidente di Fincantieri, Biagio Mazzotta, ha spiegato che una pianificazione stabile delle spese per la difesa consentirebbe al Ministero dell’Economia e delle Finanze di prevedere meglio l’impatto sugli equilibri di bilancio e sul debito pubblico. Un aspetto non secondario, soprattutto in un momento in cui l’Italia deve conciliare nuove ambizioni militari con i vincoli finanziari europei.
Missili e scudi: il futuro del SAMP/T
Tra i sistemi più citati c’è il SAMP/T, già operativo in Italia e Francia. Progettato per intercettare velivoli e missili balistici a media gittata, è al centro di un programma di ammodernamento (SAMP/T NG) con radar avanzati e il nuovo missile Aster 30 B1 NT Extended Capability.
La nuova versione entrerà in servizio nel 2026 e rappresenta uno degli assetti più strategici per la protezione dello spazio aereo europeo.
Leonardo tra alleanze e acquisizioni strategiche
Il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, ha citato anche alcune mosse industriali recenti come l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles e quella della società finlandese Axiomatics, attiva nella cybersicurezza. La fusione con Iveco Defence, tuttavia, non è priva di incognite: osservatori di settore hanno già sollevato dubbi sugli impatti occupazionali e sulla gestione industriale futura, come sottolineato da più analisi specialistiche.
Colmare il ritardo
Dai tavoli tecnici al contributo all’Alleanza atlantica, il Forum ha messo nero su bianco un dato: l’Italia corre, ma parte da troppo indietro.
Il ministro Crosetto rassicura: «La guerra non ci sarà mai», ma la realtà è che il Paese resta esposto. La difesa nazionale, oggi, è uno scudo incompleto che richiede tempo, risorse e scelte strategiche.
Diventa parte di Infodifesa 💼
Sei già un lettore appassionato? Allora sai quanto è importante avere un’informazione di qualità su difesa, sicurezza e forze dell’ordine. Con l’abbonamento ad Infodifesa potrai leggere le nostre notizie **senza pubblicità** e partecipare alle redazioni online e influire attivamente sulle tematiche di interesse.
Sostieni Infodifesa & ABBONATI ORA📲 Unisciti al canale WhatsApp di Infodifesa!
Vuoi ricevere aggiornamenti, notizie esclusive e approfondimenti direttamente sul tuo smartphone? Iscriviti ora al nostro canale ufficiale WhatsApp!
✅ Iscriviti su WhatsAppSenza spam. Solo ciò che ti interessa davvero.