Il fondo efficienza che divide le Forze Armate. SIULM Marina “FESI, sì ma senza due esse”
Il Fondo Efficienza per i Servizi Istituzionali (FESI) continua a sollevare polemiche nel panorama delle Forze Armate. La direttiva del Centro Unico Stipendiale Interforze (CUSI) sul FESI 2024 ha introdotto criteri controversi, penalizzando chi usufruisce di diritti irrinunciabili come licenze ordinarie e permessi. Inoltre, l’esclusione di alcune categorie, come i volontari in ferma prefissata, ha suscitato indignazione.
Personale escluso
Restano esclusi dalla ripartizione del fondo:
- Gli ufficiali superiori e generali/ammiragli.
- Il personale in ferma prefissata o richiamato in servizio senza assegni.
- I volontari in ferma prefissata e gli allievi non in servizio permanente.
- Coloro che, pur avendo diritto, non superano determinati requisiti di merito o di servizio.
Cause di esclusione tra i percettori ammessi
Anche chi rientra nella platea di aventi diritto può essere escluso dal FESI per specifiche ragioni:
- Qualifica finale insufficiente: chi non raggiunge almeno il livello di “superiore alla media” nell’ultima documentazione caratteristica.
- Sanzioni disciplinari o sospensioni: qualsiasi provvedimento disciplinare grave, inclusa la sospensione precauzionale.
- Servizio insufficiente: chi totalizza meno di 70 giornate utili nel corso del 2024 non riceverà alcun compenso; tra 70 e 139 giornate, il compenso sarà ridotto del 25%.
- Impiego in attività particolari: come la frequenza di corsi o missioni all’estero non rientranti nei criteri di utilità.
Come vengono calcolati gli importi del FESI?
Il sistema di calcolo si basa sulle giornate utili di servizio. Si considerano utili le giornate di effettiva presenza lavorativa, incluse alcune situazioni particolari:
- Congedo di maternità obbligatorio per il personale femminile.
- Missioni operative o addestrative, anche in giornate festive e non lavorative.
- Attività straordinarie retribuite con CFI/CFG o straordinario.
- Servizio prestato prima o dopo un trasferimento all’estero.
Giornate non utili
Al contrario, le giornate di assenza non sono considerate utili per il calcolo del FESI. Tra queste troviamo:
- Licenze ordinarie.
- Permessi per festività soppresse.
- Permessi retribuiti come quelli previsti dalla Legge 104 per l’assistenza a familiari disabili o anziani.
- Licenze straordinarie, congedi parentali e recuperi festività.
La differenza è sostanziale: chi si assenta per motivi personali o familiari rischia di vedersi decurtare, se non azzerare, il compenso FESI.
Maggiorazioni
Il sistema prevede incrementi per chi supera determinate soglie di presenza:
- 5% per chi totalizza tra 140 e 154 giornate utili.
- Incrementi progressivi fino al 38% per oltre 200 giornate.
Sono poi previste maggiorazioni specifiche per determinati gradi e qualifiche: - 22% in più per Sergenti Maggiori, Marescialli e Capitani con qualifica apicale.
- Incrementi di 18-26 euro per i gradi di 1° Graduato, Sergente Maggiore Capo e Luogotenente.
Le licenze e i permessi: un nodo critico
Uno dei punti più controversi riguarda licenze e permessi, che vengono esclusi dal conteggio delle giornate utili. Questo significa che chi esercita il diritto a:
- Licenze ordinarie, previste per il riposo annuale.
- Permessi per la Legge 104, per assistere familiari con disabilità.
- Congedi straordinari per motivi personali o familiari.
subirà una riduzione del compenso rispetto a chi rinuncia a tali diritti.
“Diritti calpestati e categorie marginalizzate”: il comunicato del SIULM Marina
Le critiche al FESI 2024 si concentrano soprattutto su alcune scelte ritenute penalizzanti per il personale. Riportiamo qui di seguito una dichiarazione significativa proveniente dal Siulm Marina:
“Non solo i nostri iscritti, ma tantissimi marinai e guardiacoste, anche appartenenti ad altri gruppi, ci chiedono perché subire passivamente queste decisioni. Fino a poco tempo fa, i criteri erano condivisi con le rappresentanze di base, mentre oggi vengono imposti senza alcun confronto reale.
Cosa c’è da festeggiare, se chi usufruisce del diritto irrinunciabile delle licenze ordinarie percepirà meno incentivi rispetto a chi rinuncia? Cosa c’è da celebrare, se chi assiste genitori anziani o figli con disabilità, usufruendo dei permessi della Legge 104, viene penalizzato? Inoltre, i permessi sindacali di quale genere di assenza fanno parte? Ancora una volta, i volontari in ferma prefissata vengono trattati come militari di serie B, ignorando il loro contributo quotidiano.
Si continua a ignorare la dignità sociale e lavorativa delle Forze Armate e delle loro famiglie. Ci appelliamo a tutti i marinai e guardiacoste: è il momento di unirsi per riaffermare la dignità del lavoro e il rispetto dei diritti fondamentali.”
Un sistema che mina la coesione
Il FESI 2024 sembra destinato a dividere più che unire. La scelta di premiare esclusivamente la presenza continuativa, a scapito di chi esercita diritti come le licenze ordinarie o i permessi retribuiti, rischia di creare un sistema in cui i diritti fondamentali diventano un lusso che pochi possono permettersi.
Le Forze Armate sono una realtà complessa, fatta di uomini e donne che, spesso, devono bilanciare il dovere verso lo Stato con le esigenze delle loro famiglie. Ignorare questa realtà significa minare la coesione interna e il senso di appartenenza.
Inoltre, l’esclusione di alcune categorie, come i volontari in ferma prefissata, perpetua una divisione interna che appare anacronistica e controproducente.
Il FESI dovrebbe premiare il merito e l’efficienza, ma i criteri attuali sembrano invece penalizzare chi non può garantire una presenza continuativa per motivi legittimi e irrinunciabili. È tempo di ripensare il sistema, per costruire un modello che riconosca non solo il lavoro, ma anche il valore umano e sociale delle Forze Armate. Perché dietro ogni uniforme c’è una persona, e dietro ogni persona una famiglia che merita rispetto.
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