Geopolitica

Kosovo in bilico: Trump pronto a lasciare i Balcani nelle mani di Putin?

Il possibile dialogo tra il presidente americano Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin potrebbe avere implicazioni ben più ampie della sola questione ucraina. Secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, tra le richieste di Mosca potrebbe figurare il ritiro delle truppe statunitensi dalle missioni NATO in Europa, con particolare focus sull’area balcanica.

Tensioni nei Balcani e ruolo italiano

La regione balcanica, che da sempre fa affidamento sulla presenza americana come deterrente contro possibili pressioni russe, potrebbe trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità. Come riportato dal Ministero della Difesa, l’Italia mantiene una presenza significativa nell’area attraverso la missione NATO KFOR in Kosovo, dove dal 2024 detiene il comando di un contingente di 3.800 militari.

Scenari geopolitici e possibili conseguenze

La situazione è resa ancora più delicata dalla posizione della Serbia, guidata dal presidente Aleksandar Vučić, che ha mantenuto stretti legami con Mosca anche dopo l’annessione della Crimea. Secondo le analisi di Infodifesa.it, un eventuale ritiro americano costringerebbe l’Italia ad assumere maggiori responsabilità nella regione, con il rischio concreto di dover fronteggiare con i pochi alleati europei le potenziali pressioni russe verso occidente.

Il peso della stabilizzazione e la riconferma di Kurti

La recente rielezione di Albin Kurti come Primo Ministro del Kosovo aggiunge un nuovo capitolo alla complessa storia della regione. Secondo i dati del Congressional Research Service, dal 1999 gli Stati Uniti hanno investito oltre 2,3 miliardi di dollari per la stabilizzazione del Kosovo, mentre la NATO ha impiegato complessivamente più di 50.000 militari nella fase iniziale della missione KFOR. Come riporta il Financial Times, la leadership di Kurti, nota per le sue posizioni fortemente anti-serbe e pro-occidentali, potrebbe rappresentare sia un elemento di stabilità che di potenziale frizione in un momento in cui gli equilibri regionali appaiono sempre più fragili. La sua politica di “reciprocità” nei confronti della Serbia, unita al possibile ridimensionamento della presenza NATO, rischia di trasformare i Balcani in un nuovo terreno di confronto tra Est e Ovest.

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