Carabiniere nei guai: aveva in casa un tavolo recuperato dopo la tragedia di Rigopiano
Un’indagine delicata sta scuotendo le forze dell’ordine abruzzesi. Al centro dell’attenzione un ex comandante della stazione dei carabinieri forestali, attualmente in servizio nel capoluogo regionale, sul quale si stanno concentrando le verifiche dei militari dell’Arma coordinate dalla Procura della Repubblica.
L’inchiesta è partita dal ritrovamento di un tavolino in ferro battuto con ripiano a mosaico, oggetto recuperato nell’area colpita dalla tragica valanga di Rigopiano. Il manufatto è stato rinvenuto durante una perquisizione nell’abitazione dell’indagato. Secondo gli investigatori, il tavolo sarebbe stato prelevato da un’area sottoposta a sorveglianza, caricato su un mezzo di servizio e successivamente restaurato per uso personale.
L’indagine, che ipotizza i reati di peculato, furto e falso, si estende anche all’ambito amministrativo, con accertamenti in corso sulla legittimità di alcuni straordinari dichiarati durante il servizio.
Le accuse e la difesa
Secondo le contestazioni, il miliare avrebbe prelevato il tavolino da un’area soggetta a tutela ambientale, caricandolo su un mezzo di servizio e successivamente restaurandolo per uso personale.
Tuttavia, il comandante ha fornito una spiegazione che punta a chiarire la propria posizione. Ha affermato di aver trovato l’oggetto al di fuori dei confini dell’area vincolata, ottenendo successivamente un’autorizzazione dai proprietari per trattenerlo. Il restauro, a suo dire, sarebbe avvenuto solo dopo aver regolarmente acquisito questa autorizzazione.
Oltre al presunto utilizzo improprio del tavolino, l’indagine ipotizza anche irregolarità legate all’attività di servizio: in particolare, si stanno verificando eventuali discrepanze nella presenza del militare durante turni straordinari autorizzati.
Un’indagine complessa e riservata
Gli investigatori, in stretta collaborazione con la Procura, stanno procedendo con attenzione nel ricostruire il quadro probatorio. L’obiettivo principale, come afferma il quotidiano romano, è garantire la tutela del territorio, ma anche assicurare un percorso che rispetti pienamente le garanzie e la sensibilità di una comunità ancora profondamente ferita dalle tragedie del passato.
Il militare, 54enne con una lunga esperienza nel settore ambientale e forestale, è stato trasferito ad altra sede in via precauzionale, pur mantenendo il proprio incarico. Nel suo curriculum figurano importanti attività investigative post-sisma 2009 e numerose operazioni antibracconaggio nel territorio del parco.
Gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo, stanno proseguendo gli accertamenti per acquisire ulteriori elementi probatori e testimonianze utili a definire il quadro accusatorio complessivo. I tempi dell’indagine si preannunciano non brevi, data la complessità degli accertamenti in corso.
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