4 Novembre, Crosetto: “Forze Armate sono molte cose. Tutte importanti. Tutte essenziali. Sono uno scudo, ma anche un collante”
“Questo è un treno che ha unito l’Italia nella memoria del sacrificio”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel ringraziare gli uomini e le donne della Difesa in occasione dell’arrivo al binario 1 di Termini del treno del Milite Ignoto. Insieme a lui il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il Ministro dello Sport Andrea Abodi.
“Le Forze Armate italiane sono, infatti, molte cose. Tutte importanti. Tutte essenziali. Sono uno scudo, in primo luogo, ma anche un collante”, ha continuato il ministro, aggiungendo: “Sono, non di meno anche un presidio della memoria, della memoria collettiva. Lo sono attraverso i propri Uffici Storici: seri, accurati, ricchi di passione per lo studio. Lo sono, prima ancora, con la concreta, encomiabile, irrinunciabile testimonianza di valori che deriva dalla scelta di servire la comunità. Una scelta che è premessa, e parte essenziale, di ogni vita al servizio dello Stato”. Un ringraziamento lo ha infine rivolto “alle donne e agli uomini della Difesa, che della tutela dell’unità, dell’indipendenza e della sicurezza della Nazione – ha spiegato il Ministro – hanno fatto la propria missione. Una missione che coinvolge, spesso con un prezzo significativo in termini di rinunce, le loro famiglie. A Loro, a tutti Loro, va il mio ringraziamento, che riflette l’affetto della comunità nazionale per il loro lavoro, quotidiano”.
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“Oggi – ha continuato Crosetto – voglio sottolineare il valore simbolico di questo treno che ha unito l’Italia nella memoria del sacrificio di migliaia di Caduti. E quanto sia importante, quindi, rievocarlo, coltivarlo, come un riferimento saldo e certo, come una bussola per poter andare avanti verso il futuro”.
“Il tragitto compiuto quest’anno, peraltro, non è una semplice riedizione ma la prosecuzione di un percorso che nasce dall’esigenza di abbracciare il resto dell’Italia toccando nuove tappe, lontane dall’itinerario originale – ha spiegato – proprio per condividere il valore del sacrificio con le popolazioni che combatterono la Grande Guerra. Questo è un treno che unisce l’Italia. La unisce nell’itinerario, che comprende tutti i capoluoghi di regione italiani. La unisce prima ancora nei sentimenti che suscita. Oggi come allora, quando quelle carrozze ebbero il compito triste, e al contempo nobilissimo, di trasportare il corpo di un soldato senza nome, ma non senza storia: simbolo dei Caduti di tutte le guerre, donne e uomini che meritano il risarcimento insufficiente – ma non futile – del ricordo”.
“E’ un treno che unisce – ha continuato il Ministro – e non è un caso che le prime stazioni toccate siano state Trento e Trieste, città simbolo di un sogno, l’Unità d’Italia, lungo come le radici stesse della cultura italiana. Un sogno che oggi è realtà; anche grazie alle privazioni, agli sforzi generosi, di quanti hanno osato credervi e di quanti continuano, con la propria opera, a proteggerlo”.