Polizia

36enne rom precipitato dalla finestra: rimossi i dirigenti del commissariato

Arrivano i primi provvedimenti ufficiali nell’ambito dell’inchiesta sul caso di Hasib Omerovic, il 36enne di etnia rom sordo dalla nascita e affetto da un lieve disturbo cognitivo che lo scorso 25 luglio è precipitato da una finestra della sua abitazione a Primavalle durante un controllo di polizia. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha disposto la sostituzione del dirigente e del vice dirigente del commissariato di quartiere, una misura riorganizzativa che sarebbe stata presa anche “al fine di ristabilire un clima adeguato al suo interno”.

Il nuovo dirigente si insedierà immediatamente: si tratta di Roberto Ricciardi, in precedenza dirigente della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Viterbo. La procura di Roma, intanto, continua a indagare sull’accaduto con l’ausilio della squadra mobile, con l’obiettivo di ricostruire nei dettagli una vicenda estremamente complessa. Stando a quanto accertato sinora sono stati quattro gli agenti del commissariato Primavalle che la mattina del 25 luglio sono entrati nell’appartamento di Omerovic, e i primi accertamenti hanno stabilito che non avevano un mandato di perquisizione.

La procura, che ha aperto un fascicolo per tentato omicidio e falso in concorso, si sta concentrando su una particolare ipotesi investigativa, quella cioè che Omerovic sia finito nel mirino degli agenti sulla base di alcune segnalazioni (alcune condivise anche sui social) relative a presunte molestie del 36enne ai danni di alcune ragazze, anche minorenni. Il blitz del 25 luglio potrebbe essere stato insomma un primo tentativo di verificare queste voci, ma il pm Stefano Luciani, che indaga insieme con l’aggiunto Michele Prestipino coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi, è deciso a fare chiarezza sulla presenza di eventuali risvolti personali: gli agenti intervenuti avevano un motivo personale, appunto, per presentarsi a casa di Omerovic, magari legato proprio alle segnalazioni ricevute?

Caso Hasib Omerovic, le ipotesi della procura

Resta inoltre da chiarire la dinamica della caduta di Omerovic (ricoverato in coma vigile al Policlinico Gemelli, non più in pericolo di vita) dalla finestra. Stando a quanto riferito dalla sorella Sonita, anche lei affetta da disabilità, che quel mattino era a casa con lui, quattro agenti sarebbero entrati in casa chiedendo i documenti, lo avrebbero fotografato e poi avrebbero iniziato a picchiarlo, inseguendolo nella stanza in cui si era rifugiato e poi spingendolo già dalla finestra. La versione dei poliziotti è invece diametralmente opposta: Omerovic, inizialmente tranquillo, a un certo punto si sarebbe diretto nella camera da letto e da lì avrebbe aperto la finestra e si sarebbe gettato, forse nel tentativo di fuggire.

Le ipotesi al vaglio insomma sono tre: che il 36enne sia precipitato dalla finestra provando a scappare da gesti di violenza, che si sia gettato per fuggire al controllo o che sia stato spinto. A oggi nessuno è iscritto nel registro degli indagati, ma le posizioni al vaglio degli inquirenti sono 8. Si tratta dei poliziotti che quella mattina sono arrivati in via Aleandro, quattro saliti nell’appartamento di Omerovic (tre agenti e una funzionaria graduata) e altri quattro che, secondo alcuni testimoni, sono rimasti in strada.

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