1° MAGGIO DI VIOLENZA CONTRO CHI VESTE LA DIVISA
Tensioni e scontri al corteo del 1 maggio a Torino tra le forze dell’ordine e un gruppo di antagonisti. Alcuni aderenti ai centri sociali hanno tentato di raggiungere l’accesso a piazza San Carlo dove è previsto il comizio dei sindacati ma sono stati fermati dalla polizia.
“Lo spezzone antagonista, composto da circa 200 persone – si legge in una nota della Questura – ha accelerato e cercato, all’altezza di via Cesare Battisti, di deviare dal percorso autorizzato. La forza pubblica si è frapposta e ha creato uno sbarramento. In testa allo spezzone, una ventina circa di persone travisate e armate di bastone, per tre volte hanno tentato di travolgere gli agenti posti a sbarramento, al fine di raggiungere il luogo dove si teneva il comizio, senza riuscirvi”.
“Anche quest’anno per la Polizia la Festa del Primo Maggio si è trasformata in una giornata campale. A Torino, già scenario della vergognosa messinscena dei manichini vestiti da poliziotti travolti da un furgone, i manifestanti si sono scaglianti contro Polizia e Carabinieri con sassi, uova e bastoni. Fingono di parlare di lavoro ed integrazione, ma in realtà questi delinquenti hanno un solo obiettivo: la violenza contro chi veste una divisa”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato indipendente di Polizia. “Sul palco – prosegue Maccari – i sindacati confederali a fare tante chiacchiere a proposito del lavoro, ma il vero tema di questo primo maggio è proprio il lavoro degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine, costretti a prepararsi ad ogni manifestazione come ad una possibile guerriglia, costretti a diventare bersagli dell’odio dei cosiddetti antagonisti dei centri sociali, criminali che godono di un’assurda rete di protezione politica, a differenza degli uomini e delle donne che, mandate in strada a garantire la sicurezza della gente e degli stessi manifestanti, sono abbandonati al loro destino se restano feriti o se finiscono per non rientrare più nelle loro case. Noi siamo dalla loro parte, dalla parte di chi è in trincea per garantire la sicurezza e la legalità, pagando sempre un prezzo troppo alto”.