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PER EX MILITARI TAGLIATI DALLA SPENDING REVIEW, IMPIEGO ANTIPIRATERIA IN AZIENDE PRIVATE

Per diverse centinaia di appartenenti alle forze
armate “tagliati” per la spending review, si apre un’importante
occasione di reinserimento nel mondo del lavoro: la sicurezza privata
per mare e per terra
. Soprattutto adesso che il governo ha annunciato
ufficialmente lo stop alle operazioni antipirateria dei “Nuclei Militari di
Protezione” imbarcati sulle navi mercantili italiane.

È quanto sta emergendo da una serie di accordi in
via di definizione tra il Ministero della Difesa e le principali società nel
campo della security a livello internazionale. “Sì, siamo pronti ad
impegnarci ulteriormente nel ricollocamento nel mondo del lavoro per gli ex
militari e lo potremo fare utilizzando i nuovi strumenti del Jobs Act,
recentemente entrati in vigore
” dice Luciano Campoli, Direttore Generale
della G7 Srl, che ha sottolineato come questa opportunità sia stata
resa possibile anche grazie al disciplinare del D.M. 154 del Ministero
dell’Interno.
Potremo finalmente assumere nuovi operatori –
ha aggiunto – che si andranno ad affiancare a quelli già in servizio,
non essendo più necessario il requisito dei sei mesi di missioni militari
all’estero
“.
Il nostro obiettivo – ha proseguito
Campoli – è quello di poterli impiegare, oltre che nel comparto
dell’antipirateria, anche in altri progetti da sottoporre al Ministero della
Difesa. Potrebbero aprirsi alla sicurezza privata settori finora preclusi, come
la close protection o, possibilmente, l’integrazione dei sistemi di sicurezza
presso le sedi italiane all’estero
”.
Tutti servizi – ha sottolineato – che
la G7 può garantire avvalendosi dell’esperienza dei propri collaboratori, in
maggioranza proveniente dalle forze speciali dell’Esercito e della Marina
Militare
“. L’intento dell’azienda sarebbe, inoltre, quello di poter
reinserire nel mondo del lavoro il più alto numero di giovani, venendo così
incontro alle politiche di spending review del Governo.

Questo progetto – ha concluso Campoli
– oltre all’obiettivo di alleggerire gli oneri istituzionali, potrebbe
addirittura permettere la risoluzione di molte questioni inerenti alla legalità
delle operazioni. Molte realtà, infatti, mascherandosi dietro incarichi
fittizi, continuano ad agire in maniera del tutto illecita
”.

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