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“HO RINUNCIATO AL GRADO FARLOCCO. UN BUON RIORDINO SAREBBE COSTATO 14 MILIONI DI EURO”

“Grado privo di significato. Ho chiesto di non essere ammesso allo scrutinio.” E’ il contenuto di una lettera del segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, Gianni Tonelli. “Come ben sapete, martedì 5 dicembre si è tenuta la riunione della cosiddetta commissione per l’individuazione dei nuovi distintivi di qualifica. Il Sap ha deciso di non partecipare, poiché saremmo stati a discutere di cose prive totalmente di contenuti e significato. Il grado da assistente capo coordinatore, sovrintendente capo coordinatore e da sostituto commissario coordinatore sono gradi privi di contenuti sostanziali.

Questo riordino ha declassato tutti, togliendo la possibilità di un qualsiasi tipo di progressione interna, ed è per questo motivo che io ho già inviato la mia richiesta al Capo della Polizia, di rinuncia al grado da Ispettore Superiore. Ho chiesto di non essere ammesso allo scrutinio relativo a questo grado, perché si tratta di un grado privo di significato, non mi interessa. Purtroppo la nostra società decadente attribuisce valore a ciò che ne è privo, perciò ci si inventa addirittura dei gradi pur di acquietare i consensi interni.

Io credo che noi dovremmo affrancarci da questa frustrazione, e dovremmo pretendere un vero riordino delle carriere che sarà uno dei primi obiettivi di questa organizzazione sindacale affinché riporti ordine interno nello sviluppo di carriera garantendo delle concrete possibilità a tutti: alle persone laureate per accedere al ruolo direttivo e dirigenziale e, relativamente a quelle di base, all’unificazione agenti, assistenti e sovrintendenti in un ruolo aperto, promuovendo gli attuali sovrintendenti ad ispettori. Questo, come vi abbiamo scritto nello scorso Sap Flash, sarebbe stato possibile realizzarlo con solo 14 milioni di spesa per tutto il comparto sicurezza e difesa, per cui le scelte fatte hanno risposto soltanto a due esigenze: la prima di carattere governativo, per ammortizzare l’errore degli 80€ di lavoro nero legalizzato che avrebbero portato ad un calo consistente del potere d’acquisto del salario, smascherando in tal modo la truffa; la seconda di carattere ordinamentale interno, di condannare tutti i ruoli intermedi ad una impossibilità di progressione di carriera.

Questi due errori purtroppo, a giudicare dal flusso dei consensi, sono stati digeriti dalla comunità interna e allora, se questo è in realtà ciò che la comunità vuole, se lo potrà tenere. La comunità del Sap invece, continuerà nel suo impegno per garantire a tutti, nell’interesse dei singoli appartenenti alla Polizia di Stato e della comunità del Paese, di avere dei percorsi di carriera che siano possibili e che offrano delle reali opportunità e selezionando realmente, secondo logiche meritocratiche il personale, garantendo a tutti i livelli, delle persone ad altissima professionalità. Questo serve ai poliziotti, questo esige la sicurezza del Paese, e questo dobbiamo dare.”

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