Zelensky presenta il missile “Flamingo”: 3.000 km di gittata, capace di colpire Mosca e San Pietroburgo
Il missile che cambia le regole del gioco
Volodymyr Zelensky non aspetta più la benevolenza di Washington. “Se vogliamo la pace, dobbiamo avere la forza per ottenerla”, ha dichiarato il presidente ucraino, svelando il nuovo missile da crociera FP-5 “Flamingo”, un’arma capace – secondo le specifiche diffuse da Kiev – di colpire obiettivi fino a 3.000 chilometri di distanza, con Mosca e San Pietroburgo nel suo raggio d’azione.
Il tempismo non è casuale: la presentazione arriva nel pieno delle trattative internazionali, a conferma che l’Ucraina vuole sedersi al tavolo dei negoziati con un deterrente reale, non con promesse.
Dai droni ai missili a lungo raggio
Finora la strategia ucraina per “portare la guerra nel cuore della Russia” si basava su droni kamikaze, efficaci ma limitati: testate di meno di 50 chili, danni circoscritti e impossibilità di fermare la macchina bellica russa.
Il Flamingo rappresenta un salto tecnologico: 900 km/h di velocità, traiettoria radente come un aereo, raggio operativo oltre 2.500 km e una testata che – secondo fonti di Kiev – potrebbe arrivare a una tonnellata di esplosivo. Se confermati, numeri che trasformano la capacità offensiva dell’Ucraina e potrebbero già essere stati messi alla prova: due giorni fa un attacco contro un’infrastruttura petrolifera russa avrebbe visto in azione proprio questo missile.
Fire Point, l’azienda che lo produce (con un aiuto britannico?)
Il Flamingo è sviluppato da Fire Point, azienda ucraina nata per produrre droni civili e oggi proiettata nel settore militare. Ma gli indizi portano oltre confine: analisti occidentali sospettano che il design provenga dal Regno Unito, tramite Milanion, filiale britannica di Fire Point. Nessuna conferma ufficiale, ma la collaborazione tecnica internazionale sembra probabile, dato il salto di qualità del progetto rispetto al missile Neptune, utilizzato con successo nel 2022 per affondare l’incrociatore russo Moskva ma con un raggio massimo di 800 km.
Un’arma per fermare Mosca o per far saltare il banco?
L’introduzione di un’arma simile cambia radicalmente lo scenario. Con decine di “Flamingo” operativi, l’Ucraina potrebbe colpire industrie, depositi e infrastrutture strategiche ben oltre il fronte, infliggendo danni reali alla capacità bellica russa.
Ma c’è un rovescio della medaglia: Mosca potrebbe reagire con una nuova escalation, potenzialmente devastante. Il messaggio di Kiev è chiaro: “Se non ci date le armi, le costruiremo noi. E sapremo usarle”.
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