“Vogliamo sapere perché”: Ilaria Cucchi interroga il Ministero sulla rimozione del generale Oresta
Cosa è successo alla Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze?
La senatrice Ilaria Cucchi ha depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della Difesa per chiedere chiarimenti sulla rimozione del generale Pietro Oresta dal suo incarico di comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze.
La notizia, riportata da Infodifesa, ha sollevato interrogativi non solo all’interno dell’Arma ma anche nel dibattito politico e pubblico.
Un discorso sul benessere: troppa umanità?
Durante la cerimonia di commiato ai marescialli della Scuola, il generale Pietro Oresta avrebbe pronunciato parole improntate alla cura della persona, alla centralità del benessere psicofisico del personale e alla necessità di un ambiente formativo attento ai bisogni umani, non solo professionali. Un messaggio delicato e significativo, soprattutto alla luce della tragedia avvenuta nel 2024, quando una giovane allieva carabiniera si è tolta la vita all’interno della Scuola.
Secondo Infodifesa, potrebbero essere state proprio queste parole a risultare indigeste. Il condizionale è d’obbligo: nessuna motivazione ufficiale è stata comunicata in merito alla rimozione. Proprio per questo la senatrice Cucchi ha chiesto trasparenza attraverso un’interrogazione scritta, sottolineando che “le motivazioni reali non si sanno ancora” e che “non possono essere tenute segrete”.
L’intervento della senatrice Cucchi
In un post pubblicato sui suoi canali social, la senatrice ha affermato:
“Ricordatevi che il vostro benessere, e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura”.
Una presa di posizione chiara che richiama la necessità di porre la salute psicologica e il rispetto della persona al centro delle istituzioni armate.
L’interrogazione chiede di sapere quali siano state le motivazioni reali del trasferimento del generale Oresta e se vi sia un legame tra il suo discorso e la decisione del Comando Generale. L’atto parlamentare sottolinea inoltre la delicatezza del contesto formativo e chiede assicurazioni sul fatto che non si stiano reprimendo messaggi di attenzione al benessere individuale.
Una questione di trasparenza e responsabilità
La vicenda non riguarda solo un cambio di comando, ma una possibile rimozione “per eccesso di umanità”. Un’eventualità che — se confermata — aprirebbe un fronte serio e preoccupante: è legittimo, per un comandante, richiamare alla centralità della persona senza incorrere in sanzioni o rimozioni?
Il rischio è che si consolidi una cultura del silenzio, dove anche i segnali di attenzione alla salute psicologica vengano percepiti come atti di debolezza o insubordinazione.
Cucchi: “Abbiamo il dovere di sapere”
“Abbiamo il dovere di sapere. E di trarre le giuste conclusioni”, ha dichiarato Ilaria Cucchi, annunciando anche l’intenzione di seguire da vicino l’evolversi del caso.
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