Vaccini, nuovi tagli alle consegne da AstraZeneca. Rallenta la campagna per le forze dell’ordine
Ancora tagli alle forniture dei vaccini, ancora impegni non mantenuti da parte delle case farmaceutiche che rallentano ancor di più la campagna che solo in questi giorni, con grande ritardo sui tempi originariamente previsti dal piano, sta cominciando con gli over 80.
Questa volta a consegnare meno dosi del previsto è stata Astrazeneca che ieri avrebbe dovuto far arrivare in Italia 560.000 dosi e che invece ha operato un taglio dell’11 per cento consegnandone 60.000 in meno. Novemila dosi in meno sono giunte nei centri vaccinali del Lazio, 5.000 in meno in Emilia Romagna e via via in proporzione in tutte le altre regioni che hanno già avviato da pochi giorni le vaccinazioni di insegnanti, forze dell’ordine, militari. Ad alcune regioni i tagli sono stati annunciati per la consegna prevista il 28 febbraio.
“Gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini Astrazeneca. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma con questa incertezza è tutto più difficile. L’Italia tuteli gli interessi nazionali e le programmazioni delle Regioni, intanto prepariamoci alla produzione di vaccini validati da Ema e Aifa da parte delle nostre aziende”, dice il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
E il governatore lombardo Attilio Fontana chiede l’intervento del premier. “Il presidente Draghi faccia sentire la sua autorevole voce in Europa per tutelare gli interessi nazionali e la campagna vaccinale delle Regioni. Bisogna garantire al più presto la stabilità delle forniture perchè i nostri cittadini hanno diritto di conoscere i tempi della programmazione della somministrazione dei vaccini”.
“Ci è stata comunicata una riduzione di 9 mila dosi del vaccino Astrazeneca per le prossime consegne e questa è una brutta notizia. Mi domando come si possano conciliare le presunte offerte di mediatori proposte ad alcune regioni su mercati paralleli per il vaccino Astrazeneca con l’acclarata riduzione?”, dice l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Anche la Sicilia ha rievuto meno dosi, 40.000 sulle 45.000 previste e il Friuli Venezia Giulia è stato avvisato di un taglio alle forniture per la prossima settimana. “La prossima settimana il nostro sistema sanitario riceverà infatti 10.100 dosi invece della 11.300 previste – dice il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – la riduzione è contenuta, ovvero il 10 per cento, non inciderà in maniera rilevante sulla campagna vaccinale e sulle agende definite dalle aziende sanitarie tuttavia non possiamo registrare che invece di accelerare rischiamo di rallentare. Gli appuntamenti già fissati per i prossimi giorni verranno quindi rispettati; al momento la nostra Regione dispone infatti di una quantità di vaccini sufficiente al proseguimento delle azioni avviate in base alle indicazioni del Ministero della Salute”.
Meno dosi anche all’Emilia Romagna. “Sono in arrivo in questi giorni AstraZeneca con un’ulteriore decurtazione, ne dovevano arrivare diverse decine di migliaia, ma c’è una decurtazione di 4-5 mila dosi. Non come le altre volte ma comunque non c’è un segno più, speriamo che dalla prossima settimana si cambi passo”, conferma l’assessore regionale alle Politiche Sanitarie dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini.
La conferma del taglio arriva anche dal direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon: “I vaccini arrivano ma con dei tagli, oggi abbiamo 1.000 vaccini in consegna in meno di AstraZeneca, dovevano essere 8.400 e ne arriveranno 7.400”.
In serata la risposta dell’azienda: “Riguardo alle notizie emerse oggi sulle consegne del vaccino AZD1222, AstraZeneca afferma che sta lavorando per rispettare l’impegno di consegnare all’Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l’obiettivo di superare i 5 milioni – si legge in una nota – Con la terza consegna che è stata effettuata ieri, siamo contenti di aver fatto arrivare già più di 1 milione di dosi. Per le prossime settimane sono pianificate altre tre consegne per 1 milione di dosi addizionali e successivamente altre consegne per raggiungere alla fine del mese di marzo il totale previsto per il primo trimestre”.
Quanto ai motivi del ritardo spiegano che i processi di produzione dei prodotti biologici come questo vaccino “sono complessi, e una moltitudine di fattori produttivi e di test di qualità che vengono minuziosamente fatti su ogni lotto possono avere un impatto sulla data, frequenza e numero di dosi di ogni consegna”. Per questo motivo “la consegna effettuata ieri è risultata inferiore di circa il 7% rispetto alle previsioni, ma allo stesso modo – rileva l’azienda – le consegne della settimana precedente erano leggermente superiori al previsto”.
AstraZeneca conclude poi sottolineando: “Purtroppo lavoriamo senza nessuna riserva che ci possa dare margine per gestire la normale variabilità del processo produttivo, dato che ogni dose prodotta viene immediatamente resa disponibile. Siamo in costante contatto con il Commissario Arcuri al fine di tenerlo aggiornato tempestivamente”.