URGE RIORDINO DEI GRADUATI: APICE DELLA CARRIERA DOPO 15 ANNI, STAGNAZIONE DELLA REMUNERAZIONE E RIFLESSI SULLA PENSIONE
Riportiamo un interrogazione presentata dall’on. Zaccagnini (SEL), con la quale si delineano le problematiche inerenti la figura del graduato ed evidentemente la necessità di un riordino che ponga una base solida della piramide militare.
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12740 presentato da Adriano Zaccagnini, Martedì 5 aprile 2016,
— Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che: attualmente lo stato giuridico del «volontario in servizio permanente» dei graduati, per quanto riguarda le Forze armate, prevede che si raggiunga l’apice della carriera dopo 15 anni di servizio, fermandosi al grado di caporal maggiore capo scelto e gradi corrispondenti. Il raggiungimento del grado apicale, provoca la stagnazione della remunerazione oltre che l’appiattimento dei parametri, tale situazione determina delle conseguenze anche a livello pensionistico, oltre che professionale, per via dell’invecchiamento del ruolo e della riduzione degli organici; l’argomento in questione per i graduati «volontari in servizio permanente» è di primaria importanza e dal 2003 il personale in questione attende un provvedimento che affronti e risolva le criticità; non si comprende in che modo il Ministero della difesa intenda intervenire in tale situazione, considerata anche l’evidente penalizzazione nella progressione di carriera; i graduati, che a differenza di altre categorie delle forze armate, per via della recente circolare 2938 «servizi interni di caserma», entrata in vigore da gennaio 2016, notevolmente peggiorativa rispetto alla precedente edizione, si ritrovano a ripercorrere la propria carriera con evidente demansionamento, impegnati in servizi che venivano, precedentemente, ricoperti dai militari di leva; come più volte espresso dai vertici militari, i graduati sono i primi veri professionisti delle Forze armate sia dal punto operativo che in termini di forza lavoro per quanto riguarda la logistica; la proposta, che da tempo viene formulata, è quella di un riordino delle carriere unico con le forze di polizia, che tenga conto dell’anzianità di servizio del «graduato», di eventuali «vittime del dovere», ma, soprattutto, della legge n. 958 –: se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano gli eventuali orientamenti, per garantire una maggior considerazione a carattere professionale per quel che riguarda l’impiego e la carriera dei cosiddetti graduati. (4-12740)