Sindacati Militari

Unarma, quel parere tecnico al Parlamento che ha fatto scattare l’allarme ai piani alti dei Carabinieri

ROMA – È una storia che inizia come un ordinario scambio istituzionale e si trasforma in un caso che solleva interrogativi. Unarma – Associazione Sindacale Carabinieri ha inviato un contributo scritto alle Commissioni I (Affari Costituzionali) e IV (Difesa) della Camera dei Deputati, in merito al Disegno di legge A.C. 2139, approvato dal Senato e ora in esame alla Camera. Il testo propone modifiche rilevanti al funzionamento di Forze armate, Forze di polizia e Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Unarma ha risposto a una richiesta formale, come previsto dalle procedure democratiche. Tuttavia, il seguito della vicenda ha preso una piega inaspettata.

La convocazione e i chiarimenti richiesti dal Comando Generale

Il 18 aprile, il Segretario Generale di Unarma, Antonio Nicolosi, riceve una telefonata dall’Ufficio relazioni sindacali del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Oggetto della comunicazione: l’imminente arrivo di una nota formale con invito a comparire. La richiesta riguarda la necessità di chiarire la competenza delle associazioni sindacali militari nell’intervenire su provvedimenti legislativi come il DDL 2139.

Unarma, da parte sua, ha sottolineato che l’invio del contributo era stato effettuato su esplicita sollecitazione delle Commissioni parlamentari, e che l’intervento si inseriva nel normale esercizio di rappresentanza previsto dalla normativa vigente. La documentazione trasmessa alla Camera includeva osservazioni tecniche su specifici articoli del Codice dell’ordinamento militare (D. Lgs. 66/2010).

Contenuto del contributo: rilievi tecnici e proposta di razionalizzazione

Nel documento inviato, Unarma esprime perplessità sull’innalzamento gerarchico di alcuni comandi dell’Arma previsto dall’articolo 5 del DDL, ritenendo che tale modifica implicherebbe un aumento dei costi senza un corrispondente beneficio funzionale. In particolare, l’associazione osserva che:

“L’attuale formulazione normativa appare già adeguata; modificarla significherebbe generare nuovi ruoli di vertice con conseguenti maggiori oneri per il bilancio pubblico”.

Altri rilievi riguardano le modifiche previste agli articoli 827 e 830, in particolare l’elevazione del grado dei dirigenti in contesto Banca d’Italia e l’incremento del personale del Comando per la tutela del patrimonio culturale. Unarma propone un diverso utilizzo delle risorse, da destinare maggiormente alle unità operative sul territorio, evitando sovrastrutture e posizioni apicali ridondanti.

Rispetto istituzionale e una richiesta per il futuro

A seguito della comunicazione ricevuta, Unarma ha formalizzato la richiesta di non essere coinvolta in ulteriori consultazioni parlamentari, almeno fino a quando non sarà chiarito in modo definitivo il perimetro di legittimità delle sue azioni in ambito istituzionale.

Nel comunicato trasmesso alle Commissioni, il Segretario Nicolosi ha voluto ribadire “il massimo rispetto per il Parlamento e per i suoi membri”, sottolineando che l’intenzione dell’associazione è sempre stata quella di contribuire in modo costruttivo, nel rispetto delle regole democratiche e dell’autonomia delle istituzioni.

Una riflessione finale che lascia spazio a interrogativi

La vicenda si chiude – per ora – con un’osservazione che ha il sapore della riflessione personale, ma che ha trovato ampio riscontro sui social e tra gli addetti ai lavori. Scrive Nicolosi:

Forse, ma dico forse, abbiamo toccato qualche interesse intoccabile…”.

Parole che non accusano, ma suggeriscono. Il caso Unarma riapre una discussione mai del tutto sopita sul ruolo delle associazioni sindacali militari, sulle relazioni tra Arma e Parlamento, e su quale debba essere il corretto equilibrio tra rappresentanza e potere istituzionale.

Un episodio che chiama in causa non solo il merito delle norme, ma anche il metodo con cui le istituzioni scelgono di confrontarsi tra loro. E che potrebbe segnare un precedente importante per il futuro della rappresentanza sindacale nelle Forze armate.

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