Esercito

Tragedia a Bracciano: Militare si toglie la vita

BRACCIANO – Ieri 2 settembre un dramma silenzioso si è consumato a Bracciano. Un graduato aiutante dell’Esercito, 44 anni, ha deciso di porre fine alla sua vita, impiccandosi. Un gesto estremo che, paradossalmente, sembra essere passato inosservato nel frastuono mediatico quotidiano.

Un bilancio allarmante

Come riportato dall’Osservatorio Suicidi in Divisa, si tratta del quinto suicidio di un militare dell’Esercito dall’inizio del 2024 e il trentasettesimo caso di suicidio tra le forze armate e di polizia quest’anno. Un tragico bilancio che solleva profonde preoccupazioni sul benessere psicologico di chi serve il Paese.

L’eco del silenzio

Il militare era in servizio presso il 1° Reggimento Idra di Bracciano. Le circostanze esatte dell’accaduto rimangono ancora poco note. Le autorità competenti mantengono il massimo riserbo sulla vicenda, che sembra essere avvolta nel silenzio. Al momento, non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali né dall’Esercito né dalle forze dell’ordine locali.

Nessun comunicato stampa, nessun titolo di giornale, nessun servizio televisivo. Il silenzio che ha preceduto il gesto estremo del militare sembra perpetuarsi anche dopo la sua scomparsa, come un’eco infinita della sua solitudine.

Società indifferente o sistema reticente?

Questo assordante silenzio è forse un riflesso della nostra società, sempre più indifferente al dolore altrui? O è il sintomo di un sistema che preferisce nascondere le proprie crepe piuttosto che affrontarle apertamente?

Dietro l’uniforme, una persona

Eppure, dietro quel grado e quell’uniforme, c’era una persona, con le sue gioie, i suoi dolori, le sue speranze e le sue paure.

Mentre il mondo continua a girare, indifferente, una domanda rimane sospesa nell’aria: quante altre vite si spengono nel silenzio, lontane dai riflettori, dimenticate ancor prima di essere conosciute?

In questo silenzio assordante, forse, risiede la vera tragedia. Un silenzio che continua la solitudine di chi ha deciso di lasciarci, perpetuando un’invisibilità che, forse, è stata la causa stessa del gesto estremo.

Rompere il silenzio

La redazione di infodifesa si impegna a rompere questo silenzio, a dar voce a chi non ce l’ha più, nella speranza che la prossima volta, il grido silenzioso di aiuto di qualcuno non rimanga inascoltato.

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