Timbrare e accendere il PC è già lavorare: per la Cassazione il tempo di strisciata del badge e avvio del computer va retribuito
(di Avv. Umberto Lanzo) – La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito che il tempo impiegato dai lavoratori per entrare nella sede aziendale, raggiungere la postazione di lavoro e compiere le operazioni preliminari di login del pc, così come il tempo per il logout e l’uscita, è da considerarsi orario di lavoro e come tale deve essere retribuito.
Nel caso specifico, la Suprema Corte ha condannato Telecom a pagare oltre 1.500 euro in favore di tre dipendenti del customer care, riconoscendo il diritto alla retribuzione di 5 minuti all’ingresso e 5 minuti all’uscita per le procedure di timbratura del cartellino, percorrenza dei varchi aziendali e operazioni al computer.
Le attività preliminari vanno retribuite
I giudici hanno ritenuto tali operazioni preliminari e accessorie necessarie e obbligatorie ai fini dell’espletamento dell’attività lavorativa vera e propria. Il principio affermato è che rientra nell’orario di lavoro non solo il tempo della prestazione effettiva, ma anche quello in cui il lavoratore è a disposizione dell’azienda e si trova nei luoghi di lavoro.
In linea con le norme sul lavoro
La Cassazione ha condiviso la conclusione già raggiunta dalla Corte d’Appello, ritenendo la propria pronuncia pienamente in linea con la normativa vigente in materia di orario di lavoro. In particolare, la sentenza fa riferimento al D.Lgs. 66/2003 e alle direttive europee 93/104 e 203/88, che sanciscono il principio per cui è considerato orario di lavoro retribuibile il tempo necessario per lo svolgimento di operazioni preliminari e accessorie richieste al lavoratore. I giudici hanno quindi fondato la loro decisione sul consolidato orientamento normativo, che collega la retribuzione all’effettiva necessità e obbligatorietà delle attività anteriori e posteriori rispetto alla prestazione lavorativa in senso stretto.
Importante precedente a tutela dei lavoratori
L’importanza di questa sentenza della Cassazione va oltre il caso specifico di Telecom. Il principio che ne deriva potrebbe avere implicazioni di vasta portata per tutte le realtà lavorative pubbliche e private dove è richiesto ai dipendenti di timbrare il badge o eseguire operazioni di login e logout dalla postazione di lavoro.
Dalle fabbriche agli uffici, dalle caserme ai ministeri, il tempo speso per gli adempimenti preliminari alla prestazione potrebbe ora essere considerato parte integrante dell’orario di lavoro. Un cambio di paradigma che potrebbe portare le aziende e le istituzioni a rivedere procedure e sistemi di rendicontazione, per adeguarsi a una concezione più elastica e inclusiva di orario retribuibile. L’orientamento tracciato dalla Cassazione invita a non guardare più al solo tempo “strettamente produttivo”, ma a tutelare il lavoratore in tutte le fasi in cui si trova sotto il controllo datoriale.
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