Polizia

Tensione a Palazzo Chigi: poliziotti allontanati dagli uffici della Meloni. ‘Crisi di fiducia’ o falso allarme?

La premier Giorgia Meloni, secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, avrebbe ordinato l’allontanamento dei poliziotti dal piano che ospita i suoi uffici a Palazzo Chigi, scatenando un vespaio di reazioni.

Paranoia o precauzione?

La notizia, che ha fatto il giro dei media, dipinge uno scenario quasi da film: la leader del governo, apparentemente in preda a timori di “complotti e fughe di notizie”, avrebbe deciso di circondarsi esclusivamente di agenti della propria scorta. Una mossa che sa di fortezza assediata, ma è davvero così?

La voce del sindacato: uno schiaffo alla fiducia

Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, non usa mezzi termini: “Abbiamo appreso dalla stampa e successivamente verificato che le poliziotte e i poliziotti in servizio all’Ispettorato di Ps Palazzo Chigi sono stati allontanati dal piano dove si trovano gli uffici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni probabilmente per mancanza di fiducia nei loro confronti. Meloni sul suo piano vorrebbe soltanto la scorta, ma non può essere lei a decidere chi e come deve garantire la propria sicurezza. Si tratta di una cosa gravissima, mai accaduta in questi termini nella storia della nostra Repubblica.

Una vicenda che ha gettato nello sconforto i nostri colleghi che da sempre con dedizione e spirito istituzionale operano per la sicurezza di chi ha l’onere e l’onore di governare questo paese”.

Palazzo Chigi respinge: ‘Nessun cambiamento’

Fabrizio Alfano, capo ufficio stampa della premier, smentisce categoricamente: “Non è cambiato nulla”. Secondo Alfano, l’unica variazione riguarderebbe la “presenza di un agente di polizia destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore”. Una spiegazione che, tuttavia, non sembra convincere tutti.

Il sindacato insiste: ‘La verità è un’altra’

Colapietro rincara la dose, sottolineando l’importanza dell’Ispettorato di PS Palazzo Chigi e la sua insostituibile funzione. “L’ispettorato di Ps Palazzo Chigi – ricorda Colapietro – è un ufficio speciale di pubblica sicurezza con competenza dedicata ed è adibito alla protezione del presidente del Consiglio e alla vigilanza della sede del Governo. Nessun premier può allontanare i poliziotti o distoglierli da questo servizio, se ci sono delle criticità documentate vanno rappresentate al ministro competente o al Capo della Polizia che può agire di conseguenza, magari rimodulando l’impiego del personale. Il rispetto delle istituzioni e della democrazia è fondamentale e non può essere messo in discussione.”

L’opposizione fiuta lo scandalo

Debora Serracchiani del PD lancia una frecciatina velenosa: “La presidente del Consiglio li considera addirittura degli spioni”. Una battuta che nasconde una critica più profonda e la promessa di “un approfondimento nelle sedi più opportune”.

Un paradosso che fa riflettere

Emerge un paradosso che non può essere ignorato. Questo governo, guidato da Giorgia Meloni, si è sempre presentato come strenuo difensore delle forze dell’ordine, paladino della sicurezza e dell’ordine pubblico. Eppure, se le notizie fossero confermate, ci troveremmo di fronte a una clamorosa contraddizione: l’esecutivo che più di tutti dovrebbe essere vicino alla polizia, la starebbe allontanando proprio dal cuore del potere.

Questo apparente controsenso genera interrogativi profondi. Come conciliare la retorica pro-forze dell’ordine con azioni che sembrano, invece, minarne la fiducia?

In attesa di chiarimenti definitivi, una cosa è certa: la vicenda ha gettato un’ombra inquietante non solo sui rapporti tra il potere esecutivo e le forze dell’ordine, ma anche sulla coerenza di un governo che rischia di contraddire i propri principi fondamentali. Il tempo dirà se si tratta di un malinteso passeggero o se questo paradosso rivelerà una più profonda frattura tra le parole e i fatti di chi ci governa.

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