SPARI ALL’AUTO DI CHI LO AVEVA “TRUFFATO”: CONDANNATO POLIZIOTTO
Due mesi di reclusione per un agente di polizia, Salvatore Rossi, processato per lesioni ed eccesso colposo nei limiti stabiliti dalla legge. La sentenza reca la firma del giudice monocratico del tribunale di Nocera Inferiore, Raffaele Donnarumma, dopo quasi otto anni di processo.
L’agente era stato denunciato da una coppia di Angri, che raccontò di essere stata vittima di un episodio intimidatorio, con tanto di colpi esplosi da un’arma da fuoco, nel 2010. Rossi aveva sparato due volte, con il primo proiettile finito “nella cassa anteriore dello stereo all’interno del vano anteriore dell’auto, e producendo una fiammata che provocava una escoriazione da bruciature sullo stinco della gamba sinistra”, e l’altro proiettile sul sandalo del piede sinistro della donna, con le lesioni descritte come “da fiammata”.
Il giudice ha assolto l’agente dai reati di danneggiamento e minacce, mentre dichiarato estinto il reato di esplosioni pericolose di arma da fuoco. Dietro il processo vi è un’ulteriore storia complessa, le cui origini risalgono al 5 ottobre 2010 nei pressi di un ristorante, quando il poliziotto era mosso da vendetta per una presunta truffa subita di circa 50mila euro. Storia per la quale presentò anche denuncia.
Presso quel ristorante di Angri, dove era in corso una cerimonia che fu interrotta apposta, il poliziotto e il presunto truffatore si affrontarono. Ne nacque anche un altro procedimento per calunnia. Fino al chiarimento armato, ora chiuso in primo grado con una sentenza a due mesi di reclusione, con pena sospesa.