“Sono stato picchiato da un carabiniere”, ma il giudice sostiene che è stato lui ad aggredire: 52enne condannato
“I carabinieri hanno dichiarato il falso. Se quel racconto fosse vero, vorrebbe dire che non sono capaci di fare il loro lavoro“. E’ l’arringa pronunciata da un avvocato in tribunale a Torino in difesa di un cinquantaduenne accusato di resistenza a pubblico ufficiale per avere aggredito un militare dell’Arma durante un intervento.
L’argomentazione non è stata recepita dal giudice, Giulia Marzia Locati, che ha infitto all’imputato sei mesi di reclusione con la condizionale. L’episodio è dello scorso 21 ottobre. I carabinieri, secondo la ricostruzione del pm Ilaria Contenti, intervennero nell’abitazione dell’uomo, nella zona del Pinerolese, dopo la chiamata con cui una automobilista aveva denunciato un tentativo di speronamento in strada.
L’imputato avrebbe aggredito uno dei militari, un maresciallo (che ha poi presentato un certificato medico per le lesioni riportate), e lo avrebbe spinto giù dalle scale; fu bloccato solo dopo una colluttazione all’interno dell’appartamento. Di tenore opposto il resoconto del difensore, l’avvocato Christian Scaramozzino: “Il maresciallo, forse per delle vecchie storie, si è avventato sul mio assistito non appena lo ha visto. E’ inverosimile che un cinquantaduenne affetto tra l’altro da sclerosi multipla si sia gettato in mezzo a quattro militari in divisa”.
“Neanche un pazzo lo farebbe. Se loro si lasciassero davvero sopraffare così non sarebbero in grado di fare i carabinieri“. Anche la moglie ha confermato il racconto dell’imputato. Il giudice, però, ha deciso diversamente.
Redazione articolo TorinoOggi