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SITI “LIBERI” E SITI PROIBITI, RESTRIZIONI WEB IMPOSTE AI MILITARI

Torna a far discutere la scelta da parte del “datore di lavoro” di
censurare parte dei siti web accessibili ai “dipendenti”, per arginare perdite
di tempo e improduttività. Ma questa volta il datore di lavoro è niente
meno che il Ministero della Difesa e i dipendenti sono i militari
dell’Aeronautica. Una segnalazione partita da Modena, che ospita un polo
logistico, seppur ormai in stato di avanzata dismissione, e rilanciata da
parte del sindacato Cgil e da Ficiesse.

In buona sostanza, il Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, ha
emanato una direttiva rivolta a tutti gli operatori dipendenti, per regolare e
limitare gli “accessi ad internet. Ne sono nate una white list e una black
list, racchiuso in una trentina di pagine fitte che non lasciano equivoci, ben
ordinate in capitoli che elencano i siti istituzionali, del trasporto, bancari,
assicurativi, informazione e stampa,informatica,istruzione,industrie e varie.
In pieno stile militare.
Ma a far discutere è il mix poco comprensibile di siti web che compaiono nelle
due liste. Solo qualche esempio. E’ inspiegabile perchè si trovino nell’elenco
degli “ammessi” i siti stampa del Resto del Carlino e Rimini Info,
mentre tra gli “inibiti” ci sia l’Avanti, la Nuova Ferrara e
Telestense. Incomprensibile perchè nell’elenco dei buoni si trova l’Università
di Ferrara e manchino tutti gli altri atenei emiliano-romagnoli. Ancor peggio,
sarebbe necessario chiedere ragioni per l’iscrizione tra gli inibiti, del
Gruppo Hera ed il sito del Sistema Informativo Appalti della Regione
Emilia-Romagna. 
Ma quello che ha fatto drizzare le antenne al sindacato riguarda proprio
le proprie pagine e quelle dei “concorrenti”. Nella white list dei siti
istituzionali compaiono le sigle sindacali della UIL ed UGL, mentre nella lista
nera dei siti inibiti compaiono CGIL e CISL. Vengono poi oscurati i siti di
“Militari – Assodipro” e di ” Ficiesse”, l’importante
associazione che organizza migliaia di operatori della Guardia di Finanza e
liberi cittadini.

Da qui l’insurrezione della forza sindacale: “Roba da guerra fredda! Cosa
e chi ne risponde? E’ evidente l’obiettivo censorio e discriminatorio di alcuni
massimi vertici militari, nel più evidente spregio delle fondamentali garanzie
costituzionali. E’ urgente e necessario per Governo e Parlamento, da domani,
intervenire per bloccare e correggere simili distorsioni”.

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