Sindacati militari, la proposta di legge rimane deludente. “Poco più che una rappresentanza privatizzata”
In IV Commissione Difesa della Camera è ripresa la discussione sul DDL “Corda” riguardante i sindacati del personale militare. Il lavoro volge al termine e già nella prossima seduta calendarizzata per mercoledì 27 maggio dovrebbe essere definito il testo che poi dovrebbe andare in aula a luglio.
La materia è complessa e molto tecnica, si tratta di un compromesso politico e qualche passo avanti è stato fatto (in particolare in materia di contrattazione di secondo livello), ma il testo rimane molto deludente e disegna un sindacato spuntato e condizionabile, poco più che una rappresentanza “privatizzata”.
Le materie di competenza sono le stesse della rappresentanza militare. Come può essere efficace un sindacato che non ha competenza sui criteri generali per l’articolazione dell’orario obbligatorio giornalierio e settimanale e dei turni di servizio?! Tanto più che in Guardia di Finanza la materia e già da tempo oggetto di confronto tra la Rappresentanza e lo Stato Maggiore.
I sindacati non godono di adeguata indipendenza rispetto all’amministrazione. Tutti gli statuti dei sindacati prevedono regole per incentivare il ricambio dei dirigenti, ma è ovvio che il delegato che “deve” rientrare in servizio dal distacco sindacale ogni tre anni (come previsto dal DDL) sarà condizionabile dall’amministrazione! Sono i rappresentati che devono scegliere i rappresentanti, non la controparte!
La giurisdizione in materia di comportamento antisindacale. Per favore non si accampino scuse o pretesti fantasiosi (uniformità, speditezza e altre fesserie varie), il motivo per cui gli Stati Maggiori hanno spinto ed ottenuto la giurisdizione del giudice amministrativo, a scapito del naturale giudice del lavoro, riguarda la “diversa” sensibilità in materia di lavoro e la “diversa” indipendenza rispetto alla Pubblica Amministrazione delle due giurisdizioni.
Il testo non tiene adeguatamente conto della diversità della funzione, della cultura organizzativa e dei compiti della Guardia di Finanza rispetto alle Forze Armate. Tutto l’articolato trae spunto dalle esigenze delle sole Forze Armate, anche perché la discussione è rimasta confinata all’interno della sola IV Commissione Difesa e, più in generale, del mondo delle difesa.
Ci sono infine disposizioni di cui non si comprende la ratio, come, ad esempio, il nuovo articolo 6 con il quale si intenderebbe disciplinare per legge il ruolo, le competenze e le funzioni delle articolazioni periferiche dei sindacati, come fossero dei CoBaR.
Auspichiamo che, già in aula alla Camera o al Senato, su questi argomenti ci sia spazio e modo per correggere un testo che, allo stato, per i finanzieri è inaccettabile!
26 maggio 2020
USIF, SILF, SDF