Silvia Romano: le parole di un ex 007 italiano che ha svolto molte operazioni per il nostro Paese.
Abbiamo capito che una ragazza di 23 anni è tornata a casa camminando e non in una bara? È Viva! Era nel Corno d’Africa, in Somalia, una delle terre più crude. A destra e sinistra delle strade ci sono carcasse di auto e infinite discariche a cielo aperto piene di pneumatici e plastica. Non c’è nulla se non povertà e abbandono e chiunque avrebbe difficoltà a sopravvivere. L’acqua potabile è una ricchezza e i presidi sanitari offrono speranza e qualche pillola. Le case sono accumuli di detriti in periferia e per dare un senso alle cose bisogna arrivare a Mogadiscio. A noi il covid ci ha messo in ginocchio, lì, invece, le epidemie si alternano e nei villaggi si può solo pregare. Si prega chiunque e non importa se sia nel Corano o nella Bibbia.
Ci si attacca a tutto pur di vivere e guardare l’alba di un nuovo giorno. Forse è stato lo stesso per questa ragazza, chissà, sono cose sue e dei suoi giorni infiniti. So solo che adesso è qui. Hanno portato a termine l’operazione e il capo centro si conferma essere uno dei migliori. La nostra Costituzione difende le minoranze culturali e religiose e per me questa ragazza avrebbe potuto credere anche agli alieni, poco importa. Una ragazza è viva e noi ragioniamo solo per garantire che resti tale, contro ogni avversità.
La lotta al terrorismo non è iniziata e non finirà con questa storia. Non ricordo l’inizio della lotta al terrorismo e forse non assisteró mai alla fine… Ma se non costituiamo prima il senso di Paese saremo vulnerabili a qualsiasi forma criminale. Migliaia sono le operazioni nel mondo sotto copertura, a volte la punta è italiana altre volte di altri Paesi. Sono dettagli tecnici che assumono caratteristiche diverse in base al caso. A volte perdiamo la vita altre volte dopo mesi di ingaggi perdiamo tutto e ricominciamo dall’ultimo dato. L’Africa non ha regole ed è quasi tutto asimmetrico. Si tratta per tutto, anche per una ruota e ogni ambiente è il centro di affari internazionali perché l’Africa è troppo ricca e troppo povera. Soprattutto quella zona. Il Corno d’Africa è caldo. Ci sono tanti soldi e parecchi appalti e nello stesso contesto ci sono aree controllate da ribelli e terroristi.
Nello Yemen sappiamo tutti qual è la situazione e Mombasa e Mogadiscio sono porti strategici per tutto il continente perché arriva di tutto mentre Gibuti è la linea di confine per alcune merci dirette nel mar rosso. Trovare un ak47 è facile per questo avere un team di close protection è fondamentale se vuoi arrivare in alcuni posti e concludere l’affare. Non tutti si affidano alla sicurezza governativa. Ora, in questo cratere sempre vivo come pretendete che una ragazza di 23 anni possa sopravvivere? Pochissimi ci riuscirebbero. Dietro questo lungo lavoro ci sono menti brillanti e determinate che sanno perfettamente come muoversi. Gente che il luogo gli ha cambiato la pelle e lo stomaco. Che mangiano come gli africani e pensano come gli africani. L’unica cosa che li distingue è l’obiettivo. Come quello ottenuto con la liberazione di questa ragazza.