Servizi Armati: Le nuove regole sull’orario di servizio scatenano preoccupazioni per la sicurezza del personale
Nell’ambito dell’Aeronautica Militare Italiana, si sta sviluppando una controversia che sta sollevando onde di preoccupazione tra i sindacati ed il personale rappresentato. L’oggetto della disputa è una recente circolare emessa dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, che introduce importanti modifiche all’orario di lavoro dei servizi armati.
Fino ad ora, i servizi di guardia e di protezione venivano svolti con un assetto organizzativo noto come “H24”, che prevedeva turnazioni continue al fine di garantire la sicurezza e il funzionamento ininterrotto dei reparti. Tuttavia, la nuova direttiva ha introdotto un limite massimo di 12 ore lavorative giornaliere per tali servizi, portando con sé la possibilità di turni più brevi, come ad esempio quelli da 8 ore su tre fasce giornaliere, oppure il cosiddetto “turno in quinta” da 6 ore, con una settimana lavorativa di sei giorni.
Sebbene l’intento della riforma sia probabilmente quello di conciliare meglio le esigenze operative con il benessere del personale, ha suscitato reazioni negative e timori diffusi. I sindacati militari, tra cui USAMi – Aeronautica, S.I.A.M., Si.U.L.M. e S.I.L.M.A., hanno emesso una lettera congiunta indirizzata al Generale Goretti, esprimendo “profonda preoccupazione per la salute del personale interessato e per il benessere connesso con l’orario di svolgimento dei turni di guardia”.
Uno dei principali punti di preoccupazione riguarda l’impatto diretto sulla salute e sulla qualità della vita del personale coinvolto. L’introduzione di turni più brevi, combinata con l’aumento del tempo di percorrenza casa-lavoro per i pendolari di lunga distanza, potrebbe generare situazioni di stress e di fatica cronica. Inoltre, i rappresentanti sindacali sottolineano che tali modifiche potrebbero anche compromettere la sicurezza del personale, poiché orari più brevi potrebbero influire sulla vigilanza e sulla concentrazione necessarie per i servizi di Force Protection.
La controversia assume una dimensione ancora più complessa quando si considera il contesto più ampio. Negli ultimi decenni, sono stati operati tagli ai servizi di trasporto e si è verificata una carenza di alloggi di servizio, aggravata dalla decadenza degli alloggi esistenti. Questi fattori contribuiscono a creare un ambiente in cui il personale militare si trova a dover affrontare difficoltà logistiche e una mancanza di supporto adeguato.
Le organizzazioni sindacali, quindi, chiedono un riesame della decisione e una revisione delle nuove regole sull’orario di servizio. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra gli impegni operativi e la tutela del benessere del personale e delle loro famiglie. Le organizzazioni sindacali si sono dichiarate pronte a partecipare a un confronto costruttivo con lo Stato Maggiore Aeronautica al fine di raggiungere una soluzione che soddisfi entrambe le parti.
In un contesto in cui la sicurezza e l’efficienza sono di vitale importanza per le Forze Armate, la questione dell’orario di servizio si rivela un argomento delicato e di rilievo. Resta da vedere come l’Aeronautica Militare risponderà alle preoccupazioni sollevate dai sindacati e dal personale, e se sarà possibile trovare un compromesso che soddisfi tutti gli interessati.
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