Sconto al bar ed auto di servizio per tappe personali. Condanna per un ex maresciallo GdF
Savona – Il maresciallo infedele delle Fiamme Gialle aveva chiesto lo sconto di 50 centesimi sul caffè per sé e per i suoi colleghi alla barista per quando si presentava al bancone del locale. E aveva utilizzato l’auto di servizio durante il lavoro per allungare i percorsi e fare tappe personali.
Due ipotesi di reato per cui i giudici del tribunale di Savona lo hanno condannato nel giugno scorso a 4 anni e 10 mesi di carcere complessivi. Luciano Puddu, dopo aver patteggiato una condanna a 4 anni di reclusione per corruzione quattro anni fa in merito al filone delle tangenti e delle mazzette chieste agli imprenditori che doveva sottoporre a verifiche fiscali, nelle settimane scorse si è visto oggetto di un’altra durissima condanna.
Sono state depositate nei giorni scorsi le motivazioni per la condanna dell’ex maresciallo della Guardia di Finanza Luciano Puddu, 55 anni, assistito dall’avvocato Umberto Pruzzo che ha già annunciato appello «contro una condanna che ritengo ingiusta e troppo pesante». Puddu che era finito a processo per abuso d’ufficio e poi concussione (pm Claudio Martini) è stato condannato a 2 anni per induzione a dare o promettere utilità per lo sconto al bar e per peculato (2 anni e 10 mesi) sull’uso dell’auto di servizio, per un danno causato allo Stato di circa una quarantina d’euro.
Le deviazioni personali (una decina di casi) dal percorso lavorativo sono state stimate in un danno di 4 euro ciascuna. La somma dovrà essere risarcita.Le indagini furono fatte dagli stessi colleghi. I cosiddetti reati minori per cui si era generato un separato filone processuale sono stati sanzionati nonostante la riconosciuta tenuità del fatto con una condanna complessiva maggiore rispetto al patteggiamento per mazzette e tangenti. Vicenda che gli costò anche la confisca di circa 180 mila euro.
Secolo XIX