Giustizia

“Scontare la pena nei paesi di origine”. Il piano del governo contro il boom di stranieri in carcere

Il crescente tasso di sovraffollamento nelle carceri italiane è una questione urgente che richiede soluzioni concrete. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, sta affrontando questa sfida presentando un piano innovativo per gestire il problema senza ricorrere al tradizionale “svuotacarceri”. In questo articolo, esamineremo la situazione attuale, il piano proposto e i passi necessari per affrontare il boom di detenuti stranieri nelle carceri italiane.

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Il Boom di Stranieri in Carcere

Attualmente, su un totale di 51.249 detenuti in Italia, ben 17.987 sono stranieri, e mantenerli costa al contribuente italiano circa 137 euro al giorno, per un totale annuale di quasi 900 milioni di euro. Questi dati sono stati presentati da Andrea Delmastro in un’intervista a Il Tempo e mettono in luce la necessità di una risposta tempestiva ed efficiente al problema.

Delmastro ha dichiarato di essere al lavoro su un progetto connesso al Piano Mattei che prevede accordi con i paesi d’origine dei detenuti stranieri. L’obiettivo è consentire loro di scontare la pena nelle carceri dei loro paesi di origine, superando le resistenze dei detenuti stessi.

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Il Piano “Svuota-Carceri”: Rimpatriare gli Stranieri

Una delle sfide principali nel piano di Delmastro è persuadere i paesi d’origine a accettare il rimpatrio dei loro cittadini condannati in Italia. Per raggiungere questo obiettivo, l’Italia potrebbe offrire incentivi, come il supporto per la formazione di lavoratori nei paesi d’origine dei detenuti. Questa strategia mira a ottenere l’accordo dei paesi interessati per il rimpatrio dei loro connazionali detenuti in Italia.

Il sottosegretario ha specificato che già esistono trattati bilaterali con Romania e Albania che consentirebbero di procedere in questa direzione. Delmastro ha espresso la volontà di avviare una circolare che permetterà il trasferimento dei detenuti albanesi e romeni senza il loro consenso. L’obiettivo è chiaro: chi ha infranto il patto di cittadinanza non dovrebbe gravare ulteriormente sul contribuente italiano.

Affrontare l’Emergenza Sovraffollamento

Oltre al problema del sovraffollamento, le carceri italiane soffrono anche di una carenza di personale. Il governo sta affrontando questa sfida attraverso l’assunzione di funzionari giuridico-pedagogici e agenti di polizia penitenziaria. Ad agosto, sono entrati in servizio 1.479 uomini del 181° corso di formazione per agenti di polizia penitenziaria, e altri 300 saranno assunti attraverso il sistema di graduatoria.

Un altro aspetto critico è la presenza di detenuti tossicodipendenti, che costituiscono circa un terzo della popolazione carceraria. Il sottosegretario Delmastro ha proposto di far scontare la pena a questi detenuti in strutture di cura del terzo settore, offrendo loro la possibilità di uscire disintossicati e riducendo così il rischio di recidiva. Questa proposta sottolinea l’importanza della collaborazione tra il terzo settore, il sistema carcerario e lo Stato per raggiungere obiettivi di riabilitazione efficaci.

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