Carabinieri

Schiaffi in caserma, Carabinieri a processo per presunta aggressione: video al centro dell’udienza

«Non l’ho colpito, avevo la mano alzata perché volevo allontanarlo da me considerato il suo “fare” aggressivo». Questo è quello che ha detto al giudice durante la sua deposizione il Luogotenente dei carabinieri ed ex comandante della stazione di Vedelago, che insieme a quattro commilitoni è accusato, a vario titolo, di lesioni personali aggravate, calunnia, falso ideologico e favoreggiamento.

Con loro oggi 10 settembre è finito davanti al gup di Treviso Carlo Colombo per l’udienza preliminare anche Mario Padrin, 58enne originario di Pederobba ma iscritto all’Aire in quanto residente in Bulgaria (difeso dall’avvocato Andrea Zambon), che invece dovrà rispondere di oltraggio a pubblico ufficiale.

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Richiesta di rito abbreviato e perizia sulle immagini

Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 19 dicembre: l’avvocato Dorella ha infatti chiesto che i suoi assistiti possano essere giudicati con il rito abbreviato condizionato da una perizia sulle immagini della telecamera che avrebbe ripreso tutta la scena della presunta aggressione da parte del militare dell’Arma.

‘Sono stato preso a schiaffi in caserma’

Padrin, imprenditore del settore di noleggio di autoveicoli, sostiene che l’11 marzo del 2022 sarebbe stato preso a schiaffi dai carabinieri di Vedelago nel corso di un violento diverbio avvenuto in caserma.

La versione del luogotenente: ‘Mi sono solo difeso

D’altro canto il luogotenente si difende dicendo di essersi solo protetto dagli sputi che l’imprenditore gli avrebbe indirizzato nella discussione. La vicenda era nata dal sequestro di una macchina con targa straniera, in quanto il cliente che l’aveva presa a noleggio si era reso responsabile di un’infrazione del codice della strada.

Fermo amministrativo del mezzo

Il mezzo, come previsto, era stato posto sotto fermo amministrativo e non poteva essere restituito fino a quando non fosse stata pagata la multa. Padrin sarebbe andato in caserma per sapere che cosa doveva fare per riavere il mezzo, assumendo da subito un tono molto polemico relativo alle modalità di pagamento della sanzione.

Le telecamere di sicurezza

«Siete incompetenti – avrebbe detto il 58enne – sono andato via dall’Italia per non avere a che fare con gente come voi». Al quel punto il Luogotenente, secondo l’accusa, gli avrebbe rifilato un paio di ceffoni e poi avrebbe steso, con la complicità degli altri quattro militari, un verbale nel quale non avrebbe fatto alcun riferimento alle sberle ma scrivendo che avrebbe alzato un braccio per ripararsi dall’aggressione di cui sarebbe stato fatto oggetto da Padrin. La verità sarebbe tutta in un filmato ripreso dalle telecamere di sicurezza posto all’interno della caserma è che avrebbero ripresa con chiarezza quanto è successo.

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