DifesaPolitica

Sanità Militare, tempi di attesa infiniti: la Proposta di Legge per accelerare le valutazioni mediche

Una nuova proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati mira a ridurre i tempi di trattazione delle pratiche medico-legali all’interno delle Forze Armate. Il disegno di legge, promosso dai deputati Chiesa, Padovani, Amich, Amorese, Ciaburro, Comba, Deidda, Frijia, Loperfido, Maiorano, Malaguti, Polo, Raimondo e Vietri, introduce modifiche all’articolo 189 e aggiunge un nuovo articolo 194-bis al Codice dell’ordinamento militare (Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66).

Obiettivi della proposta di legge

L’iniziativa legislativa nasce dalla necessità di affrontare le frequenti carenze di personale che rallentano le attività del Collegio medico-legale e delle Commissioni mediche interforze, organi fondamentali per la valutazione delle condizioni di salute del personale militare. Secondo i promotori, la situazione attuale porta a tempi di attesa eccessivi per visite mediche, revisioni sanitarie e decisioni su idoneità al servizio, con impatti significativi sulle carriere dei militari.

Le principali modifiche previste

Il testo di legge si concentra su due punti chiave:

  1. Modifica dell’articolo 189 del Codice dell’ordinamento militare:
    • Introduzione della possibilità di inserire nel Collegio medico-legale docenti universitari o specialisti in medicina legale per sopperire alla mancanza di ufficiali medici.
    • Il reclutamento avverrà tramite convenzioni annuali, con l’obiettivo di garantire un supporto costante e qualificato.
  2. Introduzione dell’articolo 194-bis, che disciplina le modalità di inserimento dei nuovi professionisti:

Un passo avanti per la sanità militare?

La riforma punta a ridurre i tempi di attesa, garantire una maggiore qualificazione del personale medico-legale e migliorare l’efficienza della Sanità militare. Ma la vera domanda è: basterà questa riforma a salvare la sanità militare? Le criticità restano enormi, tra personale insufficiente, procedure lente e carenza di fondi. Il problema non è solo burocratico, ma strutturale: il sistema sanitario militare è al collasso e questa proposta rischia di essere solo un palliativo. Senza interventi più incisivi, il rischio è che le liste d’attesa continuino a crescere e la qualità dell’assistenza sanitaria per i militari peggiori ulteriormente.

Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale

Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto