Rivoluzione multe auto: le faranno anche netturbini e ispettori dei bus
Presto a spiccare multe contro la sosta vietata non saranno solo i vigili, ma anche dipendenti delle società che gestiscono i parcheggi, aziende municipalizzate, autisti degli autobus e netturbini.
Tutto grazie ad un codicillo infilato nell’allegato del dl Semplificazioni approvato venerdì al Senato (con la fiducia) e ora in attesa del via libera finale della Camera. “Semplificare – attacca Federica Zanella (Fi) – per il governo significa trovare nuovi modi di tartassare i cittadini”.
Le novità si trovano all’articolo 12-bis sulla “Prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di sosta e fermata”. La legge permette al sindaco di affidare penna e taccuino, oltre che alla polizia municipale, anche ai dipendenti comunali o alle società (pubbliche o private) che gestiscono le strisce blu. Potranno firmare multe, dice la norma, “nell’ambito delle aree oggetto dell’affidamento o a pagamento”. Visto che spesso il diavolo sta nei dettagli, significa che gli ausiliari – diversamente dal passato – avranno il diritto di redigere verbali non solo se un’auto viene piazzata nell’apposito spazio delimitato senza pagare il biglietto (e ci mancherebbe). Ma anche se viene posteggiata in sosta vietata “nell’ambito” di quelle zone, quindi lì vicino. Aree verdi comprese. Basta che il mezzo occupi uno “spazio minimo indispensabile a compiere le manovre necessarie” per entrare o uscire dal parcheggio blu e allora l’ausiliario potrà intervenire. Tutte funzioni che fino a ieri erano di esclusiva competenza del vigile urbano.
Stesso discorso per i controllori degli autobus, che tuttavia potranno godere di un piccolo onere (o onore) in più. A loro infatti è assegnato il compito di regolare non solo la sosta e la fermata, ma anche la circolazione “sulle corsie e strade dove transitano i veicoli adibiti al servizio di linea”. In sostanza dei nuovi vigili, anche se col potere limitato all’interno delle corsie preferenziali e all’altezza delle fermate dei bus. E non è mica poco.
La grande novità riguarda però i netturbini. Il comma 2 prevede infatti che gli stessi incarichi possano essere svolti anche da ”dipendenti delle aziende municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani alla pulizia delle strade”. Va detto che il diritto di spiccare multe in questo caso è limitato a violazioni “connesse all’espletamento delle predette attività”. In sostanza: se una Golf viene trovata di nei pressi di un cassonetto o lì dove il giorno prima era stata annunciata la pulizia della strada, allora non dovranno più intervenire i vigili. Ma sarà lo stesso spazzino a calare la mannaia della contravvenzione.
Sia nel caso dei netturbini che in quello degli ispettori del bus, il loro potere sarà “allargato” anche alle “aree limitrofe” a quelle di loro competenza: se l’auto intralcia una zona funzionale “alla gestione degli spazi per la raccolta dei rifiuti urbani o alla fruizione delle corsie o delle strade riservate al servizio di linea”, allora spetterà a loro firmare il verbale. Inoltre, e questo vale pure per gli ausiliari, potranno disporre la rimozione dei veicoli incriminati. Il personale incaricato non dovrà avere precedenti o pendenze penali e dovrà seguire un corso di formazione. Una volta addestrato rivestirà la qualifica di pubblico ufficiale. E per incastrare i “colpevoli” avrà a disposizione tecnologia digitale, strumenti elettronici e fotografici. “Per multare più facilmente basterà usare la fotocamera del cellulare – accusa Zanella – Questo non permetterà di contestare subito il verbale, visto che non verrà lasciato sul parabrezza, non si potrà pagare la misura ridotta e bisognerà sostenere anche le spese di notifica”.
Capitolo riscossioni. Le sanzioni e l’organizzazione del servizio saranno a carico del Comune, che però potrà assegnare alle società interessate la facoltà di recuperare le evasioni tariffarie e i mancati pagamenti, compreso il rimborso delle spese, gli interessi e le penali. Cosa significa? Che aziende della gestione dei parcheggi, partecipate della mobilità e imprese addette ai rifiuti avranno tutto l’interesse a sanzionare i malcapitati cittadini. Magari con la speranza di rimpinguare un po’ le casse grazie agli importi che, previa negoziazione col Comune, potranno tenere in pancia. “Da un anno la riforma del codice della strada è bloccata in Parlamento”, conclude Zanella. “Doveva essere incardinata lo scorso settembre-ottobre ma continuano a rinviarlo. Nel frattempo però Pd e M5S stanno inserendo surrettiziamente tutte le norme che vogliono: quelle sui monopattini, quelle sulla ‘casa avanzata’ nel dl Rilancio e ora nel dl Semplificazioni la multa selvaggia. Una schifezza”.
Redazione articolo per il giornale. It