RIORDINO DELLE CARRIERE: IL GOVERNO È GIÀ A UN BIVIO
Il decreto correttivo della riforma interna dei ruoli e delle qualifiche delle forze di polizia, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri lo scorso 6 aprile, dovrà ora essere sottoposto al vaglio delle Commissioni parlamentari riunite Affari Costituzionali e Difesa per l’acquisizione, entro il 4 settembre, del prescritto parere. Lo schema di decreto è stato trasmesso anche al Consiglio di Stato e alla Conferenza Unificata. Ce lo ha comunicato in via ufficiale il Dipartimento della pubblica sicurezza.
Il governo Conte, dunque, si trova concretamente davanti al primo banco di prova per dare un segnale reale di attenzione alle lavoratrici e ai lavoratori in divisa, come abbiamo chiesto sin dal suo insediamento. Il decreto correttivo, così come formulato, non ci soddisfa e non risolve le contraddizioni e le disparità di trattamento venute fuori dal riordino delle carriere. Un riordino attuato in base alla delega Madia dal precedente esecutivo che ha registrato legittime critiche anche da parte di chi allora si trovava politicamente all’opposizione e oggi è chiamato a responsabilità di governo.
L’adozione definitiva del decreto correttivo arriverà in autunno e sarà legata ovviamente anche a nuove coperture economiche da trovare all’interno della legge di bilancio 2019. Per questo, sulla sicurezza, non è più tempo di slogan, ma di concretezza. Le responsabilità del precedente governo non possono più essere utilizzate come scusante per non fare scelte opportune a favore dei poliziotti. La partita del riordino delle carriere è apertissima, così come è aperta la questione del rinnovo contrattuale legato al triennio 2019-2021.
L’esecutivo del “cambiamento” sarà in grado di cambiare davvero le cose anche per poliziotti, carabinieri, finanzieri e penitenziari, considerando le tante promesse fatte e l’aspettativa fortissima del personale? Il momento delle decisioni è questo, siamo già davanti a un bivio dove anche non decidere significa penalizzare il comparto sicurezza. Riordino, contratto, legge di bilancio. Temi tutti strettamente legati e strategici, su cui nei prossimi mesi saggeremo la capacità della maggioranza M5s-Lega di essere davvero vicina alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. Le nostre proposte sono sul tavolo del governo sin dal giorno del suo insediamento e la nostra disponibilità al dialogo, costruttivo e fattivo, c’è e ci sarà sempre. Serve un confronto di merito sui problemi della categoria. Servono provvedimenti concreti e appostamenti economici reali.
Daniele Tissone è segretario generale Silp Cgil