Rinnovo contrattuale, ennesima doccia fredda per le Forze dell’Ordine: briciole per gli straordinari e stipendi da fame
“Oggi l’ennesimo ‘buco nell’acqua’ sulla strada verso il rinnovo del contratto che, a queste condizioni e con risorse talmente esigue, appare davvero come una ingiustizia intollerabile. Una situazione in cui spicca su tutto la totale mancanza di risorse dedicate alla montagna di ore di straordinario che viene imposto ai poliziotti, poi retribuito ad anni di distanza e che, stando così le cose, dovrebbero in pratica pagarsi da soli poiché i soldi dovrebbero essere stornati proprio dal totale previsto per il rinnovo. Un esempio più che sufficiente per comprendere il malcontento e la grave frustrazione che ciò causerà a decine di migliaia di colleghi, specie dopo i numerosi proclami del Governo a sostegno degli appartenenti al Comparto sicurezza”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, dopo che fra ieri e oggi si è tenuta presso il Ministero della funzione pubblica la quarta riunione del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto 2021-2024.
“La situazione ci lascia ancor più perplessi – aggiunge – perché attendevamo fiduciosi in segnale positivo sin da quando, lo scorso novembre, il Presidente del Consiglio Meloni manifestò tutto il suo stupore nell’apprendere che l’ora di straordinario obbligatoria di un poliziotto fosse remunerata meno di quella di un collaboratore domestico. Ebbene, secondo le nefaste intenzioni che abbiamo appreso, adesso su un’ora di straordinario (corrisposta dopo due anni) a un agente vengono proposti appena 35 centesimi di incremento. Questa cifra a dir poco ‘offensiva’, moltiplicata per le innumerevoli ore di lavoro in più cui i poliziotti sono ‘obbligati’ per via delle carenze di personale e delle attività che non fanno che moltiplicarsi, equivalgono a cifre che in pratica verranno sottratte dallo stipendio base poiché per pagarle verrà usato un 20% dei soldi stanziati per i già esigui incrementi stipendiali previsti con il nuovo contratto.
Ora, noi vogliamo responsabilmente sforzarci di comprendere che la situazione attuale non consentirebbe di recuperare interamente l’inflazione che è stata accertata dall’Istat nel triennio considerato (come ad onor del vero è comunque sempre avvenuto nei precedenti contratti), ma non possiamo esimerci dal chiedere stanziamenti più giusti e dignitosi a testimoniare concretamente una reale vicinanza dell’Esecutivo ai Servitori dello Stato in divisa, ai quali si chiede sempre di più ma si dà sempre troppo poco. Senza pregiudiziali e con il nostro consueto spirito collaborativo – conclude Mazzetti – siamo disposti al dialogo ma, per rispetto dei colleghi che ci onorano della loro fiducia e del nostro ruolo, non siamo disposti ad accettare monologhi e, ora, chiediamo assolutamente un tempestivo segnale di attenzione da parte del Governo con risorse aggiuntive, perché si passi dalle parole ai fatti”.
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