Rinnovo contratto, il personale attende i soldi che gli spettano
Come ben sappiamo, il 23 dicembre 2021, le parti sociali e alcuni esponenti del governo hanno firmato il rinnovo del contratto del personale appartenente al comparto Difesa e Sicurezza riferito al triennio 2019/2021. Allo stato dell’arte, occorre portare all’attenzione il ritardo degli effetti del rinnovo contrattuale, vale a dire l’assenza di incrementi stipendiali nelle tasche del personale. E’ quanto sottolinea l’Associazione Sindacale Professionisti Militari.
Oltre a questo, corre l’obbligo evidenziare che ci troviamo dinanzi ad un contratto già scaduto al momento del rinnovo, pertanto il significativo ritardo nell’erogazione degli emolumenti risulta inspiegabile ai tanti lavoratori in divisa.
Se per il personale contrattualizzato il ritardo è già di tre mesi, per gli emolumenti derivanti dall’art. 45, c.11, del D. Lgs. 95/2017 – riguardanti il personale non contrattualizzato – il ritardo è oramai di due anni, e quindi non più tollerabile.
Alla luce dei fatti – conclude ASPMI – auspichiamo il pagamento nel più breve tempo possibile, anche al fine di non creare considerevoli sperequazioni tra il personale che percepisce il FESI e il personale che percepisce l’emolumento in parola.
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