Rinnovo contratto Forze Armate e Polizia aumenti medi 130 euro lordi. Carabinieri “non c’è dialogo, poche risorse”
Svolta sui rinnovi per i 488mila lavoratori dei comparti Difesa e Sicurezza, con aumento medio lordo di 130 euro al mese.
Un incontro con i sindacati e i Cocer al quale hanno preso parte i ministri Renato Brunetta (Pa), Luciana Lamorgese (Interno) e i sottosegretari Stefania Pucciarelli (Difesa), Alessandra Sartore (Economia) e Francesco Paolo Sisto (Giustizia), ha sbloccato il negoziato sull’accordo relativo al prossimo triennio.
Sono state reperite ulteriori risorse per il rinnovo contrattuale, per un importo aggiuntivo di 127 milioni di euro, che permetteranno un aumento a regime dal 2021 del 4,26% in ragione della specificità, per un importo complessivo di circa 1.132 milioni di euro, pari, sempre da gennaio 2021, a un aumento medio mensile di oltre 130,00 euro.
È stato, inoltre, approvato dalla Camera dei Deputati un ordine del giorno che impegna il Governo a presentare alla prima favorevole occasione, anche in sede di esame della prossima legge di bilancio, una proposta normativa volta a perfezionare la disciplina del finanziamento dell’area negoziale dei dirigenti delle Forze di Polizia a ordinamento civile e la correlata procedura per i dirigenti delle altre Forze di Polizia e delle Forze Armate, anche al fine di superare eventuali incertezze interpretative delle norme di riferimento.
Il Governo intende predisporre per gli appartenenti al Comparto un “pacchetto specificità”, contente una serie di misure, quali: una previdenza pensionistica dedicata, adeguamento della disciplina sulla tutela legale, la responsabilità civile, una tutela sanitaria e infortunistica, forme di defiscalizzazione delle risorse da destinare al Fondo efficienza servizi istituzionali (FESI).
Quanto ai tempi per la fumata bianca definitiva, con la firma in calce all’accordo, si parla di un paio di mesi. “Se saremo bravi” ha spiegato il ministro della Pa, Brunetta, è molto probabile che a settembre si possa concludere il contratto ed entro la fine dell’anno garantire le risorse in busta paga, comprensive di arretrati e incrementi.
Carabinieri: Non c’è dialogo, le risorse sono poche
Il Co.Ce.R. carabinieri ieri ha abbandonato l’aula del tavolo negoziale. Appare chiaro – sottolinea il COCER Carabinieri – che le risorse sono ritenute nettamente inadeguate a soddisfare le aspettative dell’intero comparto. In tale quadro la parte governativa ha aumentato la tensione dimostrando, con il suo atteggiamento autoritario e fuori luogo, che il prezioso e tanto atteso incontro era stato indetto solo per comunicare le Sue scelte e non per ascoltare la voce di 110.000 uomini e donne che ogni giorno servono lo Stato garantendo la sicurezza e la pace in Italia e all’Estero.