RIMOZIONE DEL CAPITANO ULTIMO, SI MOBILITANO DALLA CHIESA E RAOUL BOVA:‘MATTARELLA, NON PERMETTA CHE SIA MESSO DA PARTE’
di denaro sporco, che coinvolgerebbe casalesi, mafia siciliana, un giudice
amministrativo a Roma e professionisti brianzoli: titoli del Tesoro americano
per un valore di 880 milioni sequestrati tra il confine svizzero e cassette di
sicurezza sparse per l’Italia…
MISE LE MANETTE A RIINA. TRA POCO ABBANDONERÀ IL NOE. IN EREDITÀ LASCIA UN’
INCHIESTA SUL RICICLAGGIO
inchiesta di Ultimo alla guida del Noe. Avvisi depositati a luglio, 28
indagati, tre interrogatori già fissati a settembre e forse altri chiederanno
di essere sentiti prima della decisione dei pm di Napoli Giovanni Conzo e Luigi
Landolfi sulle richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione.
estera che annoda a un unico filo sequestri di banconote e di titoli di stato
per cifre iperboliche effettuati a Fiorenza di Milano, Valico San Gottardo,
Airolo, Zurigo, Caianello (Caserta), Agrate Brianza (Monza -Brianza) e Roma.
Renzi-Adinolfi eseguite e trascritte dai carabinieri del Nucleo Operativo
Ecologico, e rese pubbliche dalla discovery delle indagini sulla coop rossa
emiliana Cpl Concordia – e i duecento uomini agli ordini del colonnello Sergio
De Caprio, con il supporto della magistratura elvetica, avrebbero accertato i
collegamenti di pezzi di clan dei Casalesi e di personaggi collusi alla mafia
siciliana con uno studio legale brianzolo, uno degli snodi per ottenere i buoni
uffici di un magistrato del Tar Lazio, figura centrale del sodalizio impegnato
nella complicata attività di ripulitura di “Silver Coin Certificate”.
1928, forse carta straccia, forse ancora lucrabili con una buona attività di
“redemption” (la restituzione al governo statunitense dietro compenso). Nella
stanza assegnata dal Tar al giudice, imbottita di cimici, i carabinieri di De
Caprio hanno registrato un andirivieni di strani figuri e hanno
ascoltato il magistrato offrire “consulenze” su come riciclare vecchi titoli
stranieri e banconote italianissime macchiate d’ inchiostro, provento di
rapine ai bancomat. Annotando i suggerimenti del giudice a un imprenditore in
odore di mafia, condannato a nove anni, di trasferire i beni ad una fiduciaria
per scongiurare sequestri.
cassetta di sicurezza dell’ istituto fiduciario Zurcher Freilager AG di Zurigo
intestata a uno degli indagati.
tempo a togliere i titoli. Ritrovati poi grazie a un sequestro della polizia
elvetica che il 13 marzo 2012 ha fermato quattro persone a bordo di una Audi 5
diretta verso il Valico San Gottardo.
informativa, “nove mazzette di Silver coin Certificate, di cui otto composte
da cento banconote del taglio di 1.000.000 dollari cadauna, e una composta da
ottanta banconote del taglio di 1.000.000 dollari cadauna per un ammontare pari
a un valore facciale di 880 milioni di dollari“. Difficile ricostruirne il
percorso, forse provengono dalla “Divina Foundation delle Filippine”. L’operazione è stata condotta tramite “rogatoria transfrontaliera”. L’ ultima inchiesta
di Ultimo non ha confini
Michele Soavi pubblicato da “il Fatto Quotidiano”
nome in codice Ultimo, l’ufficiale dei Carabinieri che per tutta la vita ha
combattuto mafia e corruzione, è stato rimosso dai suoi incarichi operativi.
Cancellato con un tratto di penna burocratica dal Comando Generale dell’ Arma –
“per cambiamento strategico nell’ organizzazione dei reparti”- , vanificando
con lui le decine di inchieste che sta svolgendo in tutta Italia con i suoi
uomini del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico.
non l’ accetta la gente che, in lui, vede il Carabiniere dalla parte dei più
deboli. Il Vero Carabiniere. E’ una decisione, questa, che capovolge il buon
senso e persino il buon nome dello Stato. Il nostro Stato, che dovrebbe
perseguire la legalità, attraverso i suoi uomini migliori, e non ostacolarli.
Tante volte nella storia del nostro sfortunato Paese, quegli uomini sono stati
mal sopportati, puniti, allontanati, e qualche volta isolati al punto da venire
uccisi.
criminalità e la corruzione rimanevano libere. Le chiediamo, Presidente, di non
permettere che questo accada anche con il colonnello Ultimo. Lo difenda anche
Lei, con noi e con i cittadini che lo amano, per la lealtà e per le mille
ragioni che stanno dalla parte di De Caprio.
valida (o forse c’ è!) sta tentando di sconfessarlo da quelli che sono sempre
stati i suoi valori e i principi per i quali si è battuto per tutta una vita.
Non è facile vivere per 22 anni con una calzamaglia sul viso, per non essere
riconosciuto da chi gliela ha giurata.

 
			