RICOMPENSE: LA DISCIPLINA “INDISCIPLINATA” DELL’ARMA DEI CARABINIERI
LA STORIA SI RIPETE: nonostante le polemiche e il fragoroso malcontento che nell’anno 2014 generarono gli 84 encomi solenni di Vertice concessi dall’allora Comandante Gen. C.A. Leonardo GALLITELLI a favore del personale che si occupò dell’organizzazione della festa dell’Arma in occasione del BICENTENARIO, ieri mattina, anche l’uscente Gen. C.A. Tullio DEL SETTE, prima di cedere le redini al suo successore Gen. C.A. Giovanni NISTRI, come ultimo atto ha ripetuto la stessa operazione concedendo una sfilza di benemerenze per riconoscere formalmente a numerosi Ufficiali l’impegno profuso nelle attività amministrative che hanno consentito l’accorpamento della Forestale nell’Arma dei Carabinieri.
Un elenco di premiati che sembrerebbe altresì celare gravi errori di valutazione, oltretutto riesaminato e sfoltito frettolosamente qualche giorno prima della cerimonia forse allo scopo di ammansire le prevedibili, quanto inevitabili, critiche e indignazioni; sì, indignazioni ma soprattutto tanti sospetti poiché il personale è sempre più convinto che dietro queste scelte siano collegate promozioni nonché agevolazioni di carriera.
Sarebbe stato auspicabile e soprattutto GIUSTO che il Comandante Generale, ancor prima di distribuire come “PANI E PESCI” un ulteriore SERIE DI ENCOMI DI VERTICE a favore del personale impegnato in attività prettamente burocratica, avesse rivolto la doverosa attenzione verso le centinaia di proposte di ricompensa giacenti ormai da anni nei labirinti della scala gerarchica, o peggio “BOCCIATE” inspiegabilmente da taluni Comandanti, i quali IL POTERE DISCREZIONALE lo hanno probabilmente personalizzato senza considerare che una valutazione errata o superficiale di un atto valoroso comporta da un lato AGEVOLAZIONI IMMERITATE e dall’altro DANNI IRREVERSIBILI NEI RIGUARDI DI CHI SE LO È GUADAGNATO SUL CAMPO CON INCESSANTE ABNEGAZIONE E SPREZZO DEL PERICOLO.
Questo sistema evidentemente disomogeneo che ormai sembrerebbe abbia affondato le sue radici in una scala gerarchica coesa e in alcuni casi compiacente, continua a creare gravi ed evidenti disparità di trattamento nonché forte demotivazione nei confronti di tutto il personale Arma. Infatti, in questo caso, la scelta interpretativa del principio della “DISCREZIONALITÀ” apparirebbe come uno strumento improprio, tendente a far esaminare l’evento meritorio con una flessibilità irrazionale che da un lato danneggia, limita e in alcuni casi stravolge la genuinità dell’atto amministrativo nei fatti e nella sostanza, mentre dall’altro rafforza la capacità di eludere e respingere eventuali istanze di revisione o di riesame, prodotte da parte del personale VITTIMA di questa farraginosa procedura che sta sgretolando, a vista d’occhio, il RENDIMENTO OPERATIVO DEI SINGOLI ED A VOLTE DI INTERI REPARTI.
Un sistema da un lato capace di trasformare un normale atto amministrativo, benché di rilevante entità, in un’operazione di eccezionale VALORE da premiare solennemente, mentre dall’altro IDONEO A SMINUIRE UN INTERVENTO ENCOMIABILE classificandolo come un atto ordinario che, pur generando successo e prestigio per l’Istituzione, alla fine si conclude inspiegabilmente con la notifica di un apprezzamento riprodotto su una banale pergamena prestampata che oseremo definire un “GOFFO ESCAMOTAGE” per archiviare definitivamente il meritato riconoscimento la cui motivazione, messa a confronto con attestazioni tributate per analoghi fatti o persino di minor entità operativa, ha sovente permesso di ottenere benemerenze di ogni livello.
Non dimentichiamo che una formale attestazione di merito comporta variazione incrementale di punteggio e di conseguenza: miglioramento del giudizio valutativo, con la possibilità di accettare tutte le interpellanze, agevolazioni nell’ambito dei trasferimenti, avanzamento di carriera e benefici economici.
Questo è quanto emerge da alcuni studi effettuati dai delegati militari Carmine CAFORIO e Giuseppe La FORTUNA che a breve presenteranno una delibera corredata da numerosi atti amministrativi ABBANDONATI, INSOLUTI, PIÙ VOLTE MODIFICATI E RIPROPOSTI ALLA SCALA GERARCHICA, in contrasto con i principi fondamentali del procedimento stesso; contestualmente sarà richiesto di istituire un tavolo tecnico mirato a riesaminare, mediante una commissione di esperti in materia, gli ATTI VALOROSI DIMENTICATI nonché tutte le PROPOSTE DI RICOMPENSA A FAVORE del personale finite INGIUSTAMENTE nei meandri della tortuosa procedura con l’auspicio che il nuovo Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, al quale auguriamo buon lavoro, accolga questo appello affinché vengano definitivamente ripristinati i saldi e imprescindibili principi della MERITOCRAZIA e dell’IMPARZIALITÀ.