RIA, una sentenza che non soddisfa tutti: la circolare di PREVIMIL chiarisce a chi spetta
La recente sentenza della Corte Costituzionale n. 4/2024 ha avuto un impatto significativo sul trattamento economico di una parte consistente dei dipendenti pubblici. Con la declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 51 della legge 388/2000, i giudici della Consulta hanno aperto alla possibilità del ricalcolo della cd. Retribuzione Individuale di Anzianità (RIA) per gli statali appartenenti al Comparto Ministeri/Funzioni Centrali per il triennio 1991-1993.
Per comprendere pienamente gli effetti di questa pronuncia è necessario fare un passo indietro.
Cosa è la RIA?
La RIA è una voce stipendiale aggiuntiva legata agli incrementi salariali maturati in base all’anzianità di servizio. Introdotta nel 1987 per il personale dei Ministeri e nello stesso periodo per quello militare e delle Forze dell’Ordine, negli anni ha subito diverse modifiche legislative. In particolare, con la legge 388/2000 è stata esclusa in modo retroattivo l’applicazione degli scatti previsti per il triennio 1991-1993 solo per i dipendenti dei Ministeri.
La Norma secondo la Consulta è incostituzionale
È proprio su quest’ultimo punto che si è concentrata l’attenzione della Consulta. Sentenziando l’illegittimità costituzionale di tale esclusione, di fatto ha riconosciuto come ingiusta la discriminazione operata a danno di una sola categoria di lavoratori pubblici. Ora questi potranno chiedere il riesame della loro posizione previdenziale e il calcolo degli importi dovuti per quello stesso periodo, con evidenti ricadute economiche positive.
La circolare di Previmil sulla RIA
Con una recente circolare, Previmil chiarisce però che tale quadro non si estende automaticamente a tutti i dipendenti statali. Nel dettaglio, viene sottolineato come per il personale della Difesa e Sicurezza (militari, forze dell’ordine ecc.) la norma censurata non fosse operante. Per loro infatti la legge di riferimento introdotta nel 1990 prevedeva una disciplina autonoma della RIA, senza escludere alcun periodo come invece avvenuto per i Ministeri.
Pertanto, gli effetti della pronuncia costituzionale si limitano strettamente ai dipendenti del richiamato Comparto. Nulla cambia invece per i diritti previdenziali del personale in divisa, per cui il trattamento economico complessivo rimane invariato rispetto al passato. Con questo documento, Previmil fornisce un importante chiarimento interpretativo utile a non generare inutili aspettative o fraintendimenti nelle diverse categorie interessate.
Resta ora da capire quali saranno i prossimi passi. Gli uffici previdenziali dovranno organizzare una presa in carico delle richieste di riesame da parte dei dipendenti statali coinvolti, avviando le procedure di ricalcolo degli importi e di liquidazione delle somme aggiuntive maturate. Un’operazione certamente lunga e complessa, ma finalizzata al ripristino di un trattamento pienamente equo per tutti i pubblici dipendenti.
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