RENZI OGNI MATTINA ALLA CASERMA MACAO PER UNA SESSIONE DI NUOTO ED ESERCIZI, ALLENATO DA DUE ISTRUTTORI MILITARI
L’auto con relativa scorta parte dal retro di palazzo Chigi alle prime luci del mattino. Da un paio di mesi poco dopo le sei Matteo Renzi scende dal suo appartamento, si infila in auto vestito assai informale con una borsona in mano, e parte per destinazione non nota a chi lavora alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Verso le 6 e mezza il piccolo corteo rispunta in viale del castro Pretorio ed entra nella caserma Macao, una delle più grandi della capitale, quasi in silenzio. Non c’è un’alza bandiera, a quell’ora anche chi dorme lì si sta al massimo svegliando, chi invece ci lavora entra dalle otto in poi. Accade ormai 3-4 mattine alla settimana. Se ne fosse accorto qualcuno, facilmente si sarebbe preoccupato: perché il presidente del Consiglio si incontra così presto e così frequentemente con i militari italiani? Che cosa sta accadendo? Libero è in grado di rispondere a questa domanda e rassicurare chi mai se la sia posta in queste settimane. C’è un allarme, in effetti. Ma tranquilli: non è un allarme terrorismo. E’ il semplicissimo allarme pancetta del premier.


Lo si è visto l’altro giorno in Parlamento durante le comunicazioni sul consiglio europeo, e poi durante i bilaterali allo stesso vertice internazionale: sparito il doppio mento, la pancia è andata giù sensibilmente. Solo sei mesi fa non era così: davanti a una signora della delegazione tunisina in visita il primo dicembre scorso a palazzo Chigi la pancia del premier italiano dilagava, nascondeva fra le sue pieghe perfino la cinta dei pantaloni, rischiava si fare saltare ogni volta i bottoni della giacca faticosamente abbottonati. Ancora peggio nei discorsi in Parlamento del giugno 2015: Renzi era rotondo come un pallone, il mento aveva già sfondato la seconda curva e stava per diventare triplo.
Siccome il politico fiorentino è uno testardo e determinato, da quando ha deciso di mettere in riga la pancetta, non si è proprio risparmiato. Se non ha incontri ufficiali anche dopo l’allenamento militare, continua a fare ginnastica in ufficio correndo sul tapis roulant che si è fatto installare mentre discute con i collaboratori. A cui per altro ha detto di andare il mattino presto a fare qualche vasca in piscina. Senza però rivelare la destinazione: voleva tenere riservata la questione. Purtroppo per lui non è sfuggito come avrebbe voluto a occhi indiscreti di altri militari. E l’operazione “Zero pancetta” è venuta alla luce.
L’imbeccata di Franco Bechis

