RENZI OGNI MATTINA ALLA CASERMA MACAO PER UNA SESSIONE DI NUOTO ED ESERCIZI, ALLENATO DA DUE ISTRUTTORI MILITARI
L’auto con relativa scorta parte dal retro di palazzo Chigi alle prime luci del mattino. Da un paio di mesi poco dopo le sei Matteo Renzi scende dal suo appartamento, si infila in auto vestito assai informale con una borsona in mano, e parte per destinazione non nota a chi lavora alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Verso le 6 e mezza il piccolo corteo rispunta in viale del castro Pretorio ed entra nella caserma Macao, una delle più grandi della capitale, quasi in silenzio. Non c’è un’alza bandiera, a quell’ora anche chi dorme lì si sta al massimo svegliando, chi invece ci lavora entra dalle otto in poi. Accade ormai 3-4 mattine alla settimana. Se ne fosse accorto qualcuno, facilmente si sarebbe preoccupato: perché il presidente del Consiglio si incontra così presto e così frequentemente con i militari italiani? Che cosa sta accadendo? Libero è in grado di rispondere a questa domanda e rassicurare chi mai se la sia posta in queste settimane. C’è un allarme, in effetti. Ma tranquilli: non è un allarme terrorismo. E’ il semplicissimo allarme pancetta del premier.
Appena entra alla Macao il presidente del Consiglio viene preso in consegna da due militari: sono istruttori, e in questo caso si trasformano in personal trainer dell’operazione “Zero pancetta”. Renzi ha posto una sola condizione: che siano maschi. Non se ne conosce il motivo, ma qualche invidia la scelta l’ha già suscitata nelle non scarse fila delle militari donne che sarebbero benissimo in grado di preparare atleticamente un personaggio così importante. Appena arrivato, subito qualche esercizio per sciogliere i muscoli. E poi di giorno in giorno il programma può cambiare. Talvolta si inizia subito dalla piscina, in cui si sono preparati molti atleti con le stellette. All’inizio una decina di vasche, poi il ritmo è salito. Se c’è tempo si arriva anche a 30-40 vasche, e non sono affatto poche, perché l’allenamento non finisce lì. A seconda della agenda del premier, il nuoto viene integrato con un percorso atletico nella apposita area all’aria aperta della Macao. Se il clima lo sconsiglia, si procede nella palestra al chiuso che ovviamente finché c’è Renzi non può essere a disposizione degli abituali frequentatori.
L’operazione “Zero pancetta” sembra stia dando i suoi primi frutti. Forse è stata pensata per la classica prova costume di questa estate. Ma assai più probabilmente è servita a presentare un presidente del Consiglio assai diverso da quel che avevamo visto nell’ultimo anno sia sul proscenio della politica nazionale che ai vertici internazionali. Basta dare una occhiata al servizio fotografico di palazzo Chigi, e si coglie come i militari siano riusciti a fare un mezzo miracolo. Il 27 giugno si è fatto fotografare pancia contro pancia davanti a Bill Gates, e il risultato è tutto a suo favore. Il miliardario fondatore di Microsoft sembrava prendere il volo come una mongolfiera, con una giacca chiusa che segnava ancora di più la prominenza del girovita. Di fronte a lui Renzi appariva un fuscello, dopo molto tempo con la cintura da stringere, la giacca abbottonata senza mettere nulla in rilievo, l’aspetto generale più asciutto.
Lo si è visto l’altro giorno in Parlamento durante le comunicazioni sul consiglio europeo, e poi durante i bilaterali allo stesso vertice internazionale: sparito il doppio mento, la pancia è andata giù sensibilmente. Solo sei mesi fa non era così: davanti a una signora della delegazione tunisina in visita il primo dicembre scorso a palazzo Chigi la pancia del premier italiano dilagava, nascondeva fra le sue pieghe perfino la cinta dei pantaloni, rischiava si fare saltare ogni volta i bottoni della giacca faticosamente abbottonati. Ancora peggio nei discorsi in Parlamento del giugno 2015: Renzi era rotondo come un pallone, il mento aveva già sfondato la seconda curva e stava per diventare triplo.
Siccome il politico fiorentino è uno testardo e determinato, da quando ha deciso di mettere in riga la pancetta, non si è proprio risparmiato. Se non ha incontri ufficiali anche dopo l’allenamento militare, continua a fare ginnastica in ufficio correndo sul tapis roulant che si è fatto installare mentre discute con i collaboratori. A cui per altro ha detto di andare il mattino presto a fare qualche vasca in piscina. Senza però rivelare la destinazione: voleva tenere riservata la questione. Purtroppo per lui non è sfuggito come avrebbe voluto a occhi indiscreti di altri militari. E l’operazione “Zero pancetta” è venuta alla luce.
L’imbeccata di Franco Bechis