RENZI FRENA SULLA LIBIA, MA INTANTO NAVE SAN MARCO SCALDA I MOTORI
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha frenato sull’ipotesi di un intervento militare in Libia. “I media si affannano a immaginare scenari di guerra italiana in Libia che non corrispondono alla realta’”, ha affermato nella Enews.
Renzi ha avvertito che “la situazione in Libia infatti e’ sempre molto delicata”. “Il lavoro dell’Onu per raggiungere un accordo solido e stabile sul governo e’ ancora in pieno svolgimento”, ha ricordato il premier, “abbiamo bisogno di una soluzione equilibrata e duratura. Solo a quel punto potremo valutare, sulla base della richiesta di un governo legittimato, un impegno italiano, che comunque avrebbe necessita’ di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali necessari”. Per Renzi, “dunque, questo non e’ il tempo delle forzature, ma del buon senso e dell’equilibrio”.
Intanto Nave San Marco ha lasciato il 3 marzo il porto di Brindisi. Ciò avviene in un momento cruciale della crisi libica, in cui si parla di una missione a guida italiana con l’impiego di unità terrestri. L’Italia potrebbe impiegare reparti specializzati sia dell’esercito, come i paracadutisti del Col Moschin, che reparti della Brigata Marina San Marco, il cui comando, come noto, ha sede a Brindisi.
Si parla da giorni di un possibile intervento militare nel paese nord africano, dilaniato da una guerra civile in cui le forze del governo riconosciuto dalla comunità internazionale con capitale a Tobruk si contrappongono alle milizie di
un esecutivo sostenuto dal Nuovo congresso nazionale generale e dalla coalizione di Alba libica, la cui capitale è a Tripoli. In questo intricato scenario recitano un ruolo anche i fondamentalisti islamici dell’Isis, che controllano la città di Derma.
un esecutivo sostenuto dal Nuovo congresso nazionale generale e dalla coalizione di Alba libica, la cui capitale è a Tripoli. In questo intricato scenario recitano un ruolo anche i fondamentalisti islamici dell’Isis, che controllano la città di Derma.