CuriositàPolizia

Quando vide che sparavano al marito poliziotto, si scagliò, incinta, contro i sicari. “Vi conosco!” Le spararono al cuore.

Il 5 agosto 1989. Antonino Agostino, agente di Polizia alla questura di Palermo, era a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima. La sua consorte era incinta di cinque mesi di quello che sarebbe stato il loro primo figlio. Mentre entravano nella villa di famiglia per festeggiare il compleanno della sorella di lui, un gruppo di sicari in motocicletta arrivarono all’improvviso e cominciarono a sparare.

Quando vide che sparavano al marito, l’agente di polizia Nino Agostino, Ida si scagliò contro i sicari. “Vi conosco!” gridò loro. Allora uno dei due le puntò la pistola al cuore ed esplose un colpo, per poi darsi alla fuga.

Li trovò la madre di Nino. Ida era ancora viva e si trascinava verso il corpo senza vita del marito, che era stato ammazzato perché aveva cercato di farle scudo con il corpo. Non ci fu niente da fare, morì. Era incinta del loro primo figlio e quella stessa mattina l’avrebbe detto ai loro amici. Stavano andando a far vedere l’album di nozze a uno di loro.

Ida Castelluccio morì assieme al marito per mano della mafia, su cui Nino stava indagando, il 5 agosto 1989.

Ai funerali di Antonino Agostino e Ida Castelluccio, tenutisi il 10 agosto 1989, erano presenti i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Lo stesso Falcone disse ad un amico commissario, pure presente al funerale: «Io a quel ragazzo gli devo la vita».

Antonino Agostino stava indagando sul fallito attentato dell’Addaura: il 21 giugno 1989 alcuni agenti di scorta trovarono su una spiaggia dell’Addaura un borsone contenente cinquantotto candelotti di tritolo. In quella stessa spiaggia si trovava la villa di Giovanni Falcone, obiettivo del fallito attentato.

Da allora, Vincenzo Agostino, porta avanti una protesta silenziosa per conoscere tutta la verità sulla tragica fine del figlio. Vincenzo rifiuta di tagliare barba e capelli come segno di ribellione, almeno fino a quando non otterrà giustizia per quel terribile atto di violenza.

Ricordarne il volto, la memoria, è un modo per ricordare dove possa arrivare la mafia. Gli orrori che può commettere.

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