Prefetto Achille Serra sui controlli anti covid: “Non danno disposizioni chiare perché così la colpa è del poliziotto e del carabiniere”
Achille Serra, ex prefetto di Roma ed ex parlamentare, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sui controlli anti-assembramento. “Tutto si delega sulla responsabilità dei prefetti e dei questori, io mi affido soltanto alla capacità del poliziotto e del carabiniere di gestire la situazione e convincere la gente. Innanzitutto che cosa si intende per assembramento? Quante persone determinano l’assembramento? E il poliziotto o il carabiniere che trova l’assembramento che dovrebbe fare, sgomberare? Non c’è lo strumento giuridico-normativo per intervenire. Per questo mi affido soltanto al buonsenso degli agenti, che intervengono e con santa pazienza spiegano ai cittadini di spostarsi, poi trovi l’idiota che non vuole spostarsi e succede l’oltraggio, la violenza… Sono molto perplesso rispetto a questo. Il governo dovrebbe dare indicazioni precise. Se un corteo non è autorizzato, il poliziotto ha il dovere, dopo aver convinto la gente a non fare il corteo, di scioglierlo. Se arriva una norma che dice: quando l’assembramento è composto da più di 10 persone va sciolto. Invece non sappiamo cos’è un assembramento e non sappiamo come va sciolto”.
Sull’autocertificazione per spostarsi nelle zone rosse. “Mi sembra una sciocchezza. Il cittadino scrive quello che gli pare. Non ci rendiamo conto che non tutti sono ragionevoli in questo Paese. Ci vuole la ragionevolezza da parte della gente, qua si continua a dire che tutti gli italiani sono bravi perché tutto è finalizzato al consenso. Non danno disposizioni chiare perché così la colpa è del poliziotto e del carabiniere. Quando penso ai negazionisti mi viene da piangere, perché dico: possibile che si arrivi a tanta deficienza?”.
Sull’ordine pubblico al tempo del covid. “Non si può sostituire a tutto il poliziotto e il carabiniere. Se devi pensare alla mascherina, all’assembramento senza norme, chi ne giova sono queste banderelle di ragazzini di periferia che col piccolo spaccio, con la violenza, proliferano. Non si parla più di malavita, di reati, si parla solo di covid”.