PORTOLANO: «NULLA SARÀ COME PRIMA». LE FORZE ARMATE ITALIANE SI PREPARANO AD UN IMPEGNO GRAVOSO
In un panorama internazionale sempre più complesso e volatile, l’Italia si trova a dover fronteggiare minacce multidimensionali che richiedono un approccio strategico completamente rinnovato. Il generale Luciano Portolano, Capo di Stato maggiore della Difesa, ha delineato un quadro dettagliato delle sfide e delle risposte strategiche durante un’importante audizione al Senato sul Documento programmatico per la Difesa 2024-2026.
Le Nuove Frontiere del Conflitto
Non sono solo i teatri di guerra tradizionali a preoccupare i vertici militari italiani. Oltre ai conflitti in Medio Oriente, Ucraina e Mar Rosso, emergono nuove forme di minaccia che trascendono i confini convenzionali. Come sottolineato da Portolano, “altri concatenati focolai di tensione, nei Balcani, in Caucaso, nel Sahel e in Indo-Pacifico, minacciano la stabilità dei paesi occidentali, con forme di contesa sempre più aspre e pericolose, con azioni sotto la soglia del conflitto, in modalità ibrida e sfruttando il potere dirompente delle azioni perpetrate nella sfera cognitiva.”
Il Nuovo Ordine Mondiale
Un elemento particolarmente significativo emerge dall’analisi delle potenze emergenti. “Altre potenze medie, come l’India, l’Arabia Saudita o il Sudafrica, stanno emergendo come attori importanti sulla scena globale. Sebbene esse abbiano poche caratteristiche in comune, stanno esercitando la propria autonomia modulando le loro intese (anche militari), spesso senza prendere posizione a livello internazionale”, ha evidenziato il generale.
La Risposta Italiana: Modernizzazione e Innovazione
“Dalla prospettiva di capo di Stato Maggiore della Difesa sono consapevole che nulla sarà come prima e che le forze armate sono attese da un impegno gravoso e di lunga durata che richiederà l’impiego di personale, mezzi e materiali su ampia e crescente scala”, ha dichiarato Portolano. «Alla luce delle lezioni apprese dai conflitti in corso», Portolano ha fatto riferimento agli interventi intrapresi per proseguire nell’ammodernamento della capacità nazionale di difesa aerea e missilistica. «Tra questi, segnalo il programma Sol-Air Moyenne-Portée/Terrestre (Samp/t), frutto di una cooperazione tra Italia, Francia e Regno Unito, che vedrà, a breve, l’entrata in servizio della nuova generazione e l’acquisizione di una ulteriore batteria per l’Esercito Italiano, oltre alla fornitura del supporto logistico per i sistemi in inventario di esercito italiano e marina militare», ha ricordato. Mentre, «proseguendo nell’area interforze, con i programmi satellitari per le comunicazioni (Sicral 3 – Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate e Allarmi) e per l’osservazione della Terra di terza generazione, l’obiettivo è preservare l’autonomia strategica nazionale, anche in un’ottica duale, acquisendo la capacità di analisi e predizione della minaccia e dei fenomeni naturali». Portolano ha posto l’accento sul finanziamento dei programmi di ricerca e sviluppo per le principali applicazioni della Difesa. «A titolo esemplificativo – ha affermato -, richiamo il programma per la messa in orbita dei satelliti “Sentinella”, volti a incrementare le capacità di monitoraggio della situazione nell’ambiente spaziale».
La Dimensione Sottomarina
Tra gli ambienti di emergente rilevanza strategica, il Capo di Stato maggiore della Difesa ha ricordato che al dominio cyber e a quello dello spazio, «si affianca la rinnovata attenzione all’ambiente subacqueo, parte integrante del dominio marittimo, alla luce degli effetti derivanti dai recenti attacchi alle infrastrutture strategiche che essa ospita». Ecco allora che «in tale ambito, il Dpp prevede l’avvio di un programma per lo sviluppo di mezzi e sistemi che assicurino una concreta sorveglianza e protezione delle infrastrutture critiche subacquee, prevedendo anche l’impiego di veicoli subacquei autonomi Isr, per i quali è stato avviato uno specifico programma».
Il fronte delle munizioni
Portolano ha spiegato che «sono stati avviati progetti di investimento nelle capacità produttive dell’Agenzia Industrie Difesa (Aid), così da aumentare la resilienza e l’autonomia strategica del paese, oltre ad acquisizioni specifiche di moderno munizionamento, come le loitering ammunitions, lo sviluppo e l’acquisizione del missile antinave extended range marte, l’acquisizione di missili superficie/aria Aster, sia per le batterie di difesa aerea e missilistica terrestri che per i sistemi navali, e la prosecuzione del programma operante, sempre nel segmento della difesa aerea, relativo ai missili common anti-air modular missile extended range (Camm-er) per equipaggiare i sistemi di difea aerea “Grifo” e medium range advanced air defence system (Maads)».
Rinnovamento delle Forze Terrestri
Un passaggio dell’intervento ha riguardato le soluzioni per rinnovare l’intera capacità di combattimento delle forze pesanti. «Accanto a un primo intervento di ammodernamento di 125 carri “Ariete” – ha affermato -, sono previsti programmi di acquisizione di un nuovo Main Battle Tank, incluse le versioni derivate di supporto al combattimento oltre che lo sviluppo di una piattaforma Army Armored Combat System. Questi programmi permetteranno di consolidare la partnership industriale con gli alleati europei, cui contribuisce la joint venture siglata il mese scorso (15 ottobre 2024) tra Leonardo e Rheinmethall, nell’ottica – come indicato dal Ministro Crosetto – di costituire un “Polo Industriale Europeo della Difesa Terrestre”». «Sempre in favore della componente terrestre – ha aggiunto – lo sforzo della Difesa è orientato ad ammodernare e rinnovare i sistemi di Artiglieria in tutti i suoi segmenti, da quello pesante, con l’ammodernamento dell’obice semovente cingolato Pzh-2000, a quello medio, con l’acquisizione di un similare sistema d’arma ruotato, oltre che nel segmento leggero, mediante lo sviluppo dell’ultra light Howitzer-ulh, un obice leggero, avio/elitrasportabile e aviolanciabile. Inoltre, particolare attenzione viene riservata alla capacità di ingaggio di precisione in profondità mediante l’ammodernamento del multiple launch rocket system (Mlrs) e l’acquisizione del più moderno high mobility artillery rockets system (Himars).
La Componente Navale e Aerea
Per quanto riguarda poi la componente marittima, il Capo di Stato maggiore della Difesa ha posto l’accento sul rinnovamento e ammodernamento della flotta navale, con ulteriori due fregate Fremm Evo e lo sviluppo e l’acquisizione di unità navali per la difesa aerea (c.d. cacciatorpediniere Ddx), procedendo, al contempo, all’ammodernamento della Classe Orizzonte e allo sviluppo di 2 classi di pattugliatori, Ppx ed European patrol corvette (Epc). In merito all’Epc, mi preme evidenziare come esso rappresenti un concreto esempio di successo delle iniziative di procurement europeo, e che ha beneficiato di circa 200 milioni di euro da parte della Commissione Europea.
I sommergibili
«Allo stesso modo – ha continuato Portolano -, prosegue il rinnovamento della flotta sommergibili con il programma di acquisizione U-212 near future submarine (Nfs), in cooperazione italo-tedesca nell’ambito di Occar. Quest’ultima, nello specifico, rappresenta un’importante organizzazione per la cooperazione in materia di armamenti, all’interno della quale l’Italia collabora da oltre vent’anni per la realizzazione di importanti programmi di investimento (come ad esempio Fremm, Euromale e Fsaf-Paams), capitalizzando le economie di scala discendenti dalla cooperazione internazionale e la promozione e tutela del know-how nazionale».
Il caccia di sesta generazione
Per quanto riguarda infine la componente aerea, il Capo di Stato maggiore ha ricordato «i programmi di più ampio respiro, come il global combat air programme (Gcap), volto alla concezione, sviluppo e acquisizione, in cooperazione con Regno Unito e Giappone, di un sistema di combattimento aereo di 6^ generazione, capace di operare in ambienti altamente contesi e in scenari ad alta intensità». Quanto poi ai programmi di medio respiro, «merita menzione il programma internazionale F-35 joint strike fighter (Jsf), il quale, come anticipato dal Ministro della Difesa, vede l’acquisto di ulteriori 25 velivoli, portando il totale degli assetti italiani da 90 a 115 unità, in aderenza alle esigenze operative connesse con i nuovi e presumibili futuri scenari operativi. Tale incremento – ha spiegato Portolano -, suddiviso in 15 velivoli F-35A a decollo e atterraggio convenzionale e 10 F-35B a decollo breve e atterraggio verticale, impiegabili anche su nave Cavour e, in futuro, su nave Trieste, che sarà consegnata alla Marina Militare il prossimo 7 dicembre, risponde ai requisiti qualitativi nato in termini di capacità stealth dei velivoli di 5^ generazione. Mentre, con una profondità di più breve termine, è previsto l’avvio delle attività volte al rinnovamento del velivolo Eurofighter F-2000, in cooperazione con Germania, Regno Unito e Spagna, con l’acquisizione di 24 nuovi velivoli in sostituzione dei primi aerei entrati in linea, la cui vita operativa terminerà nel 2029».
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