Poliziotto si spara. Muore poco dopo in ospedale. Questura sotto shock
Non è chiara la dinamica del fatto. Erano circa le 19 del 13 maggio 2019 quando al 118 di Monza e Brianza è giunta la richiesta di soccorso per l’agente in forze alla Questura lariana.
Dalle prime informazioni sembra che il poliziotto non fosse in servizio ma non è chiaro se quanto avvenuto sia stato frutto di una tragica fatalità o di un gesto volontario.
Il colpo sarebbe stato esploso in via Binzago a Desio. L’uomo è arrivato all’ospedale in fin di vita. Sotto shock i colleghi della Questura di Como raggiunti in serata dalla drammatica notizia. Purtroppo il poliziotto è deceduto poco dopo.
I suicidi nelle Forze di Polizia si susseguono con una cadenza impressionante.
Ancora oggi non si riesce a tracciare una linea programmatica di prevenzione in termini di benessere e salute delle operatrici e degli operatori della Polizia di Stato.
I vertici delle forze di polizia, ancora oggi, non perdono occasione di sostenere che non esiste una linea di demarcazione netta tra la dimensione personale dei lavoratori di polizia e quella professionale, ma anche di riaffermare la tesi secondo cui “il rischio fa parte del nostro mestiere”. Il rapporto di lavoro è ancora legato al concetto di “appartenenza”, è così che vengono definiti lavoratrici e lavoratori di polizia. I poliziotti sono solo parte di questa società, appartengono a qualcosa o a qualcuno che, però, non si prende cura di loro. Sono elementi di una relazione estremamente destrutturante che, se non spiega la fenomenologia del disagio nel suo complesso, ne alimenta gli effetti negativi.
Il suicidio tra gli appartenenti alle Forze di Polizia è una vera e propria emergenza, una condotta distruttiva, sintomo tragico di una profonda sofferenza interiore, di un disagio personale fatto di concause che si correlano a sofferenza della nostra esistenza quotidiana. C’è il desiderio disperato di dignità in un essere umano che sceglie il suicidio.