Poliziotto interviene per aiutare ma viene aggredito: «In divisa o senza, questo è il nostro esserci sempre»
«Non possiamo non commentare ed esaltare il recente operato di un nostro Sovrintendete della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Taranto oltre che dei colleghi del Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria, intervenuti per un grave incidente stradale, avvenuto qualche sera fa. Vogliamo appunto complimentarci con il collega, il quale, libero dal servizio, dopo un’impegnativa giornata di lavoro, nel fare rientro a casa, per primo accortosi dell’accaduto, non ha esitato neanche un attimo a proiettarsi sul luogo di un sinistro, presentatosi davanti, mentre percorreva la S.S. 7 ter per San Giorgio Jonico/Monteparano».
Così Antonio Digregorio, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp di Taranto.
«Da un’auto completamente catapultata, con il rischio di essere a sua volta investito da altri veicoli, ha estratto il conducente, un ragazzo di 30 anni in stato confusionale che accusava difficoltà respiratorie probabilmente causate da uno schiacciamento toracico, al quale, il collega ha fornito assistenza e le prime manovre di soccorso che, con ogni probabilità, gli hanno salvato la vita, atteso che vi era pure il concreto rischio di incendio del veicolo. Di fatto, è passato in secondo piano il pensiero che si potesse mettere a repentaglio la sua di vita, semmai, ha pensato solo a salvare quella del conducente. Tra l’altro, dall’auto cappottata, fuoriusciva liquido infiammabile e pertanto, è facile intuire come all’improvviso, il mezzo si sarebbe potuto incendiare a seguito di un innesco per combustione oltre che per la forte collisione e sfregamento con il manto stradale che avrebbe potuto portare persino alla sua esplosione. Il salvataggio ultimo, è la fotografia di altri analoghi interventi che per la loro efficacia e tempestività oltre che difficoltà, hanno scongiurato conseguenze tragiche. Azioni spesso messe in atto da agenti della Polizia di Stato, tra l’altro fuori servizio; ed è su questo presupposto che si incardina il nostro “essere polizotti” che va oltre il classico “ordine di servizio” e oltre il normale turno di lavoro. Unica nota stonata – dice il sindacalista – non certo attribuibile all’operato degli agenti, è data dal comportamento della persona soccorsa, la quale, probabilmente per effetto dell’assunzione di alcolici o di sostanze stupefacenti, a tratti ha perso il controllo, per lo più scagliandosi contro i colleghi in divisa del Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria, intervenuti con la loro pattuglia sul posto e da cui, è poi scaturita la denuncia del soggetto, ritenuto responsabile dei reati di resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni. A loro giunge tutta la nostra solidarietà, sebbene, l’atteggiamento del soggetto, stride un po’ con tutto il resto ed apre nuovamente il fronte alle nostre consuete riflessioni e denunce, in ordine alle reiterate aggressioni compiute nei confronti delle Forze dell’Ordine e a tutti coloro che svolgono le cosiddette helping profession».
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