Polizia

POLIZIOTTO FERISCE I RAPINATORI, INDAGATO PER LESIONI

Il poliziotto era fuori servizio e stava facendo la spesa. Quando i due giovanissimi rapinatori hanno fatto irruzione nel supermercato, l’agente ha atteso il momento più opportuno, poi è intervenuto. Quello che è successo dopo, dovrà essere accertato dalle indagini avviate per il colpo nel discount di via Testi a Fuorigrotta che si è concluso nel sangue, con il ferimento dei due banditi, Luca Perrella, diciotto anni appena compiuti, e il suo complice, che diventerà maggiorenne fra un mese.
Anche a sua tutela, l’agente, un assistente capo in servizio alla squadra mobile, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di lesioni e interrogato alla presenza di un difensore di fiducia. I due rapinatori sono piantonati in ospedale. Il più grave è Perrella, ricoverato in Rianimazione all’ospedale San Paolo, dove è arrivato accompagnato dal padre. È ferito a una gamba ed è ricoverato al Cardarelli invece il minorenne.
I due non hanno precedenti penali. Il padre del diciassettenne fu ucciso anni fa in un agguato. All’interno del negozio è stata rinvenuta la pistola Beretta con colpo in canna e caricatore rubata, completa di cartuccia, ritenuta utilizzata dai rapinatori.L’inchiesta è coordinata dal pm Stefano Capuano, di turno al momento del fatto, con il procuratore aggiunto Rosa Volpe. Secondo la prima ricostruzione, dopo aver rapinato una somma in contanti i due rapinatori si stavano allontanando quando il poliziotto si è qualificato e ha intimato loro l’alt. Non si esclude che uno dei due banditi, per coprirsi la fuga, abbia puntato la pistola all’indirizzo dell’agente.

Fatto sta che erano armati e che l’assistente capo di polizia ha sparato, ferendoli entrambi. Afferma l’avvocato Antonella Regine, che difende i due ragazzi: « Ho parlato con le madri dei miei assistiti. Sono entrambe consapevoli della necessità che i figli, una volta guariti, dovranno pagare per ciò che hanno fatto. Prima però bisognerà verificare come sono andate esattamente le cose e soprattutto accertare perché sono stati colpiti mentre stavano lasciando il negozio e il reato era già stato consumato».

La spirale di violenza però non si ferma: sabato notte, in via Villari alla Sanità, sono stati esplosi almeno cinque colpi di pistola calibro 9. Nessun ferito. Almeno stavolta.

Il poliziotto era fuori servizio e stava facendo la spesa. Quando i due giovanissimi rapinatori hanno fatto irruzione nel supermercato, l’agente ha atteso il momento più opportuno, poi è intervenuto. Quello che è successo dopo, dovrà essere accertato dalle indagini avviate per il colpo nel discount di via Testi a Fuorigrotta che si è concluso nel sangue, con il ferimento dei due banditi, Luca Perrella, diciotto anni appena compiuti, e il suo complice, che diventerà maggiorenne fra un mese.

Anche a sua tutela, l’agente, un assistente capo in servizio alla squadra mobile, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di lesioni e interrogato alla presenza di un difensore di fiducia. I due rapinatori sono piantonati in ospedale. Il più grave è Perrella, ricoverato in Rianimazione all’ospedale San Paolo, dove è arrivato accompagnato dal padre. È ferito a una gamba ed è ricoverato al Cardarelli invece il minorenne.

I due non hanno precedenti penali. Il padre del diciassettenne fu ucciso anni fa in un agguato. All’interno del negozio è stata rinvenuta la pistola Beretta con colpo in canna e caricatore rubata, completa di cartuccia, ritenuta utilizzata dai rapinatori. L’inchiesta è coordinata dal pm Stefano Capuano, di turno al momento del fatto, con il procuratore aggiunto Rosa Volpe. Secondo la prima ricostruzione, dopo aver rapinato una somma in contanti i due rapinatori si stavano allontanando quando il poliziotto si è qualificato e ha intimato loro l’alt. Non si esclude che uno dei due banditi, per coprirsi la fuga, abbia puntato la pistola all’indirizzo dell’agente. Fatto sta che erano armati e che l’assistente capo di polizia ha sparato, ferendoli entrambi. Afferma l’avvocato Antonella Regine, che difende i due ragazzi: « Ho parlato con le madri dei miei assistiti. Sono entrambe consapevoli della necessità che i figli, una volta guariti, dovranno pagare per ciò che hanno fatto. Prima però bisognerà verificare come sono andate esattamente le cose e soprattutto accertare perché sono stati colpiti mentre stavano lasciando il negozio e il reato era già stato consumato».

La spirale di violenza però non si ferma: sabato notte, in via Villari alla Sanità, sono stati esplosi almeno cinque colpi di pistola calibro 9. Nessun ferito. Almeno stavolta.

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